Recensione Libro “Le catene dell’odio”

Citazione “Tra me e villa Ada si stava creando un dialogo che, con il passare del tempo, diventava sempre più fluido e comprensibile e sentivo che avevo ereditato, oltre che la casa, anche un compito da assolvere.”
Le catene dell'odio
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Di cosa parla “Le catene dell’odio” di Franco Davanzo

Lo scrittore Franco Davanzo con il suo romanzo giallo “Le catene dell’odio” racconta una storia ricca di emozioni che cattura l’attenzione del lettore.

Protagonista del libro è Giò, un architetto che di ritorno da un viaggio a Parigi, – dove si è lasciato travolgere dall’ardore di Claire, con cui inizia una storia d’amore – riceve la notizia di aver ereditato una villa in veneto.

Il libro “Le catene dell’odio” si apre con due pagine in cui Davanzo sembra volerci anticipare qualcosa della storia, introducendoci un evento che ha cambiato l’esistenza del protagonista, senza però approfondirla, in modo che il lettore resti incuriosito e sia certo che di lì a poco si svelerà l’arcano.

La villa Ada ereditata da Giò nasconde segreti terribili e l’odio sembra essersi generato al suo interno per poi propagarsi negli anni. Giò scopre che il primo proprietario della villa è stato ucciso, ma per quale motivo e chi è stato? Non si sa più nulla neanche della sua famiglia, scomparsa nel vuoto.

Ma questi sono solo alcuni dei misteri in cui ci introduce Franco Davanzo nel libro “Le catene dell’odio”, poiché la storia si fa sempre più intrigante.

A nulla serve a Giò provare a trovare rifugio dalle catene dell’odio, non basta cercare di allontanarsi, né può bastare l’amore coinvolgente e passionale tra Giò e Claire, perché l’odio lentamente s’insinua e si fortifica rischiando di intaccare tutto.

Franco Davanzo con una scrittura veloce, appassionata e piccoli espedienti per tenere il lettore incollato alla storia, riesce nel suo intento svelandoci gli arcani de “Le catene dell’odio” lentamente.

 

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Redazione - Recensione Libro.it

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