Di cosa parla “Le colpe dei padri” di Alessandro Perissinotto
“Le colpe dei padri” dello scrittore Alessandro Perissinotto si è classificato secondo al Premio Strega 2013 e i motivi di quest’ottima posizione sono del tutto evidenti.
Perissinotto nel suo romanzo “Le colpe dei padri” riesce con maestria ad affrontare una situazione di disagio lavorativo, fondendolo al crollo esistenziale del protagonista.
Guido è un uomo di oltre quarant’anni che già dirige una multinazionale e dopo la rottura con la moglie, vive un rapporto sereno con una ragazza molto giovane e bella.
Sembra procedere tutto secondo i suoi piani, fino a che un giorno qualcosa cambia il corso degli eventi facendoli precipitare.
Il protagonista de “Le colpe dei padri” incontra uno sconosciuto che sembra riconoscerlo: Guido ha gli occhi di due colori diversi e un neo sul viso che lo rende diverso dagli altri e facilmente identificabile. Inizialmente infastidito dall’estraneo non sembra dar peso alle sue parole, ma poi il dubbio s’insinua nella sua mente.
Possibile che esista un gemello da cui è stato diviso alla nascita? Da qualche parte c’è un suo sosia, un doppio con cui condivide il patrimonio genetico?
Guido, che nel frattempo è intento a licenziare i suoi dipendenti e a decidere chi mettere in cassa integrazione, trascorre molto del suo tempo a cercare la soluzione ai suoi dubbi. Il sospetto lo mette in crisi, gli fa analizzare la sua vita e scoprire qualcosa che non avrebbe mai potuto immaginare.
Nel romanzo “Le colpe dei padri” di Alessandro Perissinotto si metabolizzano le due storie con grande interesse, tenuto sempre vivo dalla narrazione intelligente e capace di incuriosire il lettore. Il libro mostra un’Italia in crisi, in piena recessione con lavoratori disillusi ed esasperati, e un uomo incapace di guardare oltre il proprio naso.
Ma quell’uomo che già solo per il ruolo aziendale che ha dovrebbe essere odiato, s’insinua sotto pelle con la sua fragilità, facendolo diventare una persona di cui avere compassione e in certi casi addirittura stima. Questa è la grande capacità di raccontare di Alessandro Perissinotto.