“Le negazioni” di Marco Gottardi: nulla è come sembra
“Le negazioni” di Marco Gottardi è un romanzo con una chiave di lettura davvero interessante. Scritto con cura, con grande trasporto emotivo, questo libro racconta di ciò che potrebbe essere se…
Una sorta di gioco, ma dal sapore definito, serio, dai contorni netti, dalla trama profonda. Un grande interrogativo che potrebbe non trovare una risposta ma averne tante.
Dalla prima pagina si intuisce il peso di ciò che Gottardi scrive. Ma anche la bellezza che riesce a esprimere pur parlando di un tema importante, come la perdita del padre, la morte di un uomo complesso ma essenziale, il ritorno in un luogo da cui il protagonista è andato via sbattendo la porta. In quel posto che è casa sua, ma lui sente come fosse una prigione, o una via di fuga? ora che il padre è morto.
“ho aperto, piano, la porta imbottita di echi e di ricordi, di parole, di fiele, di bile, di quell’addio che soltanto adesso, che mio padre è morto, si è compiuto.”
Cosa sarebbe successo se lui non fosse mai andato via? Quale vita si è persa, nel frattempo, in quella fase di sospensione in cui il protagonista ha vissuto un’altra esistenza? Un’esistenza che ha negato qualcosa a lui ma forse anche agli altri, dando alternative e possibilità differenti.
Quegli oggetti, quelle persone che erano il suo mondo, quelle sensazioni che fine hanno fatto? Dove lo avrebbero condotto? Chissà se è un diritto riavere indietro ciò che si è perso, non vissuto o lasciato andare?
Sono tante le domande che sopraggiungono leggendo “Le negazioni” e forse le risposte bisogna cercarle dentro, nella parte un po’ in penombra di noi.
“ho lasciato mio padre sedici anni fa e avrei invece dovuto tenerlo, avrei dovuto buttare i vestiti e spogliarmi di tutto tranne che di mio padre e del suo amore difficile di uomo ferito, e invece…”
Commento libro
“Le negazioni” è un romanzo che dà una prospettiva intima, di visione dall’interno sul protagonista, i suoi rapporti con gli altri, con il mondo che è dentro come quello che è fuori. La storia scorre prendendosi il tempo di cui ha bisogno per definirsi, per raccontarsi ed essere condivisa e accolta.
Sono tante le frasi interessanti, si denota la ricerca delle parole per far immergere il lettore nella scrittura, nella vicenda, nelle emozioni del protagonista. Nulla è lasciato al caso, la profondità dei sentimenti si fa sentire vibrante pagina dopo pagina.
Attimi struggenti, pieni di un dolore enorme, ma anche di emozioni buone, di quelle che fanno respirare, che portano al cuore ricordi da affrontare per ricostruire. Si sfiora con le dita la spiccata sensibilità di Marco Gottardi che rimanda con cura ed emozione le sensazioni del protagonista. I suoi pensieri prendono voce, si amplificano ed entrano nella testa rimanendo a lungo udibili come un fruscio di foglie mosse dal vento.
Ho apprezzato l’aspetto psicologico di questo libro, ma anche quello emotivo. Mi sono piaciute tante frasi, le riflessioni che fanno da fulcro in questa storia. Non è facile immergersi nell’animo del protagonista per tutte le sfumature, il dolore, il malessere che c’è, ma il lettore si troverà a essere attirato come una calamita all’interno della storia. Uscendone solo alla fine con un bagaglio di emozioni intense dopo un finale che lascia spiazzati.