“Le onde chiamano il tuo nome” di Irma Kurti: un libro dalla parte delle donne
“Le onde chiamano il tuo nome” ultimo romanzo della prolifica scrittrice Irma Kurti. Il romanzo è infatti il sedicesimo della scrittrice in lingua italiana ed è stato pubblicato da Besa Editrice.
Questo romanzo sarà caro a tutte le donne, perché è scritto per loro, per tutte quelle che hanno subito violenza, ma non solo. Perché questo libro è anche per sensibilizzare gli uomini sull’argomento. Così leggendo la storia, ben narrata da Irma Kurti, tutti potranno capire cosa significa essere vittime.
Trama libro “Le onde chiamano il tuo nome”
Laura è una donna ridotta ormai al fantasma di se stessa. Si sveglia in un luogo che non le appartiene, lontano dalle sue figlie e dal marito, da cui si sente trascurata. Forse è in una casa di cura, in un ospedale o addirittura in un manicomio.
È come se fosse abbandonata al suo destino, si sente stanca, confusa, non riesce a ricordare neppure come si chiamino le figlie. Quelle figlie che in realtà un giorno l’hanno vista sparire e che da quel momento sono crollate. Hanno dovuto affrontare parti di se stesse che neppure immaginavano di avere, le loro fragilità, i loro problemi, il loro passato, la traballante esistenza mossa tra i loro sentimenti.
Vengono a galla risentimenti, dolori, gesti e parole che non si possono perdonare. Rivivono il momento in cui il padre è morto, anni prima, lasciando un’eredità piena di domande e di sofferenza. Un padre che è diventato assente, dipendente dall’alcool, che ha cancellato con i suoi gesti tutto il bello del passato.
“Piangevo e rammentavo i bei giorni, le passeggiate mano nella mano lungo la riva, gli abiti delle bambine accarezzati dalla brezza primaverile… L’amore che aveva resistito agli anni, come una nave che supera le tempeste. In quale mondo sarebbe andato Dino adesso? In quale dimensione?”
I rapporti tra le protagoniste della storia si inclina, prende la forma del dolore, mette una distanza tra di loro che sembra incolmabile. Non si può e non si deve subire la violenza, bisogna reagire, andarsene, denunciare, farlo per se stesse e per gli altri… perché non è amore.
“Volevo gridare, urlare per mia mamma, per me, per tutte le donne che soffrivano così, ma questa scena era molto più forte di quanto potessi immaginare. Mi avvicinai a lei, aprii le braccia in tutta la loro ampiezza e urlai: “Basta!” Basta per l’aggressività, per la mancanza di sensibilità, per i problemi che papà ci creava ogni giorno.”
Commento libro
“Le onde chiamano il tuo nome” è un inno alla speranza in mezzo a tanta pochezza d’animo di alcune persone, sprona le donne a non soccombere alla violenza fisica e verbale che spesso subiscono.
E fa vedere in modo chiaro quale sia la differenza tra l’amore vero e quello malato. Mentre il primo è un sentimento puro, sincero, legato all’affetto e ai gesti dolci, il secondo è intriso di paura, pone in una situazione di sottomissione e crea insicurezze; è fatto di violenza.
Ci sono tanti passaggi in questo libro che sembrano versi di poesie per quanto sono intensi e per il messaggio che lasciano come una scia lungo il passaggio.
I temi affrontati sono molti, non solo la violenza sulle donne, ma anche i rapporti in generale e le dinamiche che si vengono a creare nelle famiglie.
“Le onde chiamano il tuo nome” è un libro indubbiamente ispirato, che tocca le corde del cuore di chi lo leggerà.
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