Di cosa parla Le tre notti dell’abbondanza di Paola Cereda
Ci sono letture che sorprendono dalle prime pagine, soprattutto quando, trattandosi di uno scrittore per te nuovo, non hai nessun tipo di aspettativa, come mi è accaduto con Le tre notti dell’abbondanza di Paola Cereda, pubblicato nel 2015 dalla casa editrice Piemme dopo il successo di Se chiedi al vento di restare.
Subito trascinata dalla storia, mi sono sentita parte di quel piccolo gruppo di ragazzi di Fosco, i giovani protagonisti del libro, che con il loro sguardo alternativo raccontano di un mondo che sta cambiando velocemente nel loro paesino.
Si modificano gli equilibri, dapprima senza dare troppi segnali, poi mostrandosi apertamente, quando lo zio di uno di loro, il boss del paese, si rinchiude in casa, per una finta febbre a riflettere su ciò che sta accadendo e sulla perdita del suo potere. Non può permettersi di perdere la sua forza, deve mostrare i denti, ma i tempi cambiano e nuove leve si stanno facendo strada con i loro vestiti eleganti, la gelatina tra i capelli e gli studi fatti in importanti università del mondo.
A Fosco, il cui cartello di benvenuto è crivellato di proiettili, vigono le regole del più forte, quelle dei malavitosi che gestiscono la zona sotto gli occhi di tutti, piegati dinanzi alla violenza e riconoscenti per quella vita che gli è stata data.
Irene, la nipote del boss, è una ragazzina di quattordici anni a cui la realtà sta troppo stretta e riporta la quotidianità con colori bizzarri della natura sui suoi quaderni arancioni. I genitori la considerano strana, un po’ troppo mascolina, ma solo lei conosce la verità del suo cuore. Con Rocco, suo amico e innamorato, figlio di un uomo ucciso dalla malavita, ascolta, non volendo, una conversazione delicata tra i boss della zona.
Gli uomini si sono ritrovati nella chiesa del paese per parlare di un giro di affari illeciti che porterà ricchezza e una nuova immagine al boss, che intanto ha perso potere e ha bisogno di dimostrare di essere ancora il capo. Lui non vorrebbe rischiare, preferisce tenere in piedi ciò che ha costruito senza dover assoggettarsi alla malavita di altri paesi, vorrebbe potersi accontentare, ma la scelta non è facile da prendere e forse non può neppure permettersi di rimuginarci sopra, vista la situazione.
La piccola Irene, assieme a Rocco e al figlio del boss, che ama vestirsi da femmina e preoccupa il padre, si troverà a essere testimone di atti violenti e guerre tra faide. Ma gli altri non possono decidere per te, non sempre, almeno questo è ciò che pensano alcuni dei protagonisti del libro Le tre notti dell’abbondanza, che restano fedeli a ciò che sono, pur dovendone pagare il caro prezzo.
Paola Cereda in questa sua ultima opera riesce a fondere sacro e profano, mettendo vicino l’amore e la ndrangheta come fosse la cosa più naturale del mondo. Con una scrittura ricca di sfumature, descrizioni di emozioni e pensieri che colgono la genuinità dei giovani, sognatori e determinati, Cereda affascina con il suo libro Le tre notti dell’abbondanza, un romanzo consigliato vivamente.