Di cosa parla Lo spazio bianco di Valeria Parrella
Lo spazio bianco, ultimo libro di Valeria Parrella, pubblicato dalla casa editrice Einaudi, è il racconto di una donna, Maria, professoressa di una scuola serale, che a quarant’anni, sola e senza avere nessun appoggio, partorisce una bambina prematura.
Da quel momento la sua vita, inevitabilmente, è catapultata in una dimensione diversa rispetto alla quotidianità provata fino ad allora, quotidianità fatta di attimi che si ripetono senza neanche troppa convinzioni. Le sue giornate si dividono in due momenti e in due ambienti differenti, la scuola in cui insegna e l’ospedale in cui la figlia, Irene, è ricoverata, ancorata con la piccola mano alle dita della madre.
La città che fa da scenario a questa storia è Napoli con tutte le sue contraddizioni, con le sue strade di sampietrini, le sue storie al contrario, con i racconti, le favole e le bugie. Ogni parola del romanzo Lo spazio bianco racchiude il dolore della protagonista, che è certa delle difficoltà che è costretta ad affrontare giorno per giorno, ma è altrettanto convinta di poter riuscire in quello che più desidera, portare la bambina fuori da lì.
La sofferenza che prova Maria, è dettata dalla fragilità di un animo umano che per quanto speranzoso, teme sempre di avere contro un destino avverso, ma l’amore la induce a credere nella possibilità di potersi ritrovare con figlia al di fuori di quelle mura di ospedale che sanno di medicine, di riflessioni opache, di stanchezza e di preghiere, di cose non dette e di altrettante cose non chieste, perché trovandosi di fronte a tanto dolore a volte è meglio non sapere la verità.
La maggior parte del tempo la protagonista del libro lo percepisce attraverso uno spazio bianco che è quello posto tra lei, al di là del vetro, e la bambina nell’incubatrice, tra lei e gli altri nell’incomprensione, tra lei e se stessa, quando cerca di arrivare in fondo al proprio cuore.
Lo spazio bianco di Valeria Parrella è un libro dalle varie sfumature, toccante e vivo da cui è stato tratto l’omonimo film che vede protagonista Margherita Buy.