Di cosa parla “Macerie” di Massimo Ansaldo
Lo scrittore emergente Massimo Ansaldo con il suo libro “Macerie” pubblicato da Edizioni Leucotea, racconta una storia che intriga, lo fa con piccoli indizi, mettendo sospetti, facendo ragionare il lettore sull’accaduto e soprattutto coinvolgendolo in uno strano gioco.
L’avvocato Giovanni Malpensa protagonista di “Macerie” trova nella buca delle lettere un biglietto particolare, poiché sul foglio c’è una frase del poeta Rimbaud. Nessuno sa cosa significhi quella lettera e perché sia stata indirizzata all’avvocato.
Passa poco tempo e Giovanni trova all’interno di un fascicolo processuale un’altra frase di Rimbaud. La cosa lo insospettisce e lo spaventa allo stesso tempo. Questo gioco coinvolge più individui mentre scatta l’indagine in seguito al ritrovamento di un cadavere vicino a un cimitero di Portovenere conosciuto da molte persone.
Diventa quindi necessario comprendere cosa stia accadendo e cosa significhino quelle frasi di Rimbaud ritrovate lungo il percorso.
Ciò che intriga di questo giallo scritto da Massimo Ansaldo sono i retroscena, tutto quello che si preferirebbe tacere di sé ma che lentamente viene a galla, poiché i protagonisti, come accade nella realtà, nascondono qualcosa che non vorrebbero condividere.
“Macerie” è un libro che scava in profondità e lo fa anche grazie alla capacità di Massimo Ansaldo di ritrarre con attenzione i protagonisti e i suoi lati meno evidenti. Ne consegue un giallo che fa riflettere sul significato della vita e che dà molta importanza agli aspetti psicologici.