Recensione Libro Maschere e corazze

Citazione “Concetta Macaluso, pur essendo istruita, non poté fare a meno d’indossare la sua maschera e di schermarsi con una robusta corazza; segno evidente che la cultura, da sola, non è sufficiente ad accrescere il senso di autostima e a riempire il vuoto emozionale.”
Maschere e corazze
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Di cosa parla Maschere e corazze di Pippo Carauddo

Il libro Maschere e corazze di Pippo Carauddo ha un’unica indiscussa protagonista: Concetta Macaluso, una donna che vive ogni conflitto dentro di sé con naturalezza e combatte continuamente con le varie emozioni contrastanti che le circolano in fondo come il senso di solitudine e l’amore, l’abbandono e la voglia di riscatto dopo aver perso qualcosa d’importante.

La sua vita si svolge in un piccolo paese della Sicilia negli anni Settanta e le sue vicende s’intrecciano inevitabilmente con quelle degli altri abitanti, hanno tutti qualcosa che li rende simili: indossano una maschera per celare la loro identità e verità, come se non riuscissero ad accettare quello che sono.

La protagonista di Maschere e corazze, come gli altri, finge di essere diversa, non accetta la realtà di ciò che la circonda e le sta dentro e, incapace di guardare con occhio critico e veritiero ogni cosa, perde il contatto con se stessa. La donna ha subito una grande sofferenza e quasi si vergogna per questo, tanto che mostra una persona differente da quella che realmente è, assumendo il ruolo di devota, piegata dal senso di pietà. A nulla pare servire l’istruzione che ha, lei alza un muro e tiene ben salda sul viso la sua maschera.

Ogni fatto è raccontato da Pippo Carauddo come se fosse intangibile, ma al tempo stesso definendolo all’interno della realtà. Il libro è scritto con ironia, con velocità, rallentato solamente, per chi non conosce il siciliano, da frasi in dialetto, utilizzate per meglio definire il contesto e l’ambiente in cui la vita di queste persone scorre.

È proprio il modo in cui lo scrittore costruisce la storia, che ci fa addentare ancora di più nelle esistenze di Concetta e
degli altri abitanti del paese, poiché i personaggi sono descritti con dovizia di particolari, scavando nella loro psicologia, in particolare in quella della protagonista. Lentamente il lettore sentirà come la maschera indossata, assumendo sempre un peso maggiore, diventerà una corazza.

Questa corazza non solo tende a nascondere, ma rende le persone incapaci di cambiare, di confrontarsi e mettersi in discussione, le fa irrigidire sulle loro posizioni e questi uomini e queste donne non riescono più ad adattarsi ai cambiamenti, come ci viene ben raccontato nella prefazione del libro.

Il messaggio più significativo che possiamo comprendere leggendo Maschere e corazze di Pippo Carauddo è che non bisogna piegarsi al volere degli eventi, che indossare la maschera come reazione non è la risposta migliore, anzi, bisogna sfidare la sorte, se è necessario persino vivere fino in fondo il dolore, perché solo in questo modo saremo capaci di affrontare la paura e ogni nostra debolezza, godendo poi appieno del tempo che abbiamo.

Questo romanzo di Carauddo, pubblicato da Kimerik, è coinvolgente, ci mostra quanti tipi di maschere differenti si possono indossare. Lo scrittore scopre i motivi che inducono gli uomini a usare maschere e corazze, e ci invita a non fare altrettanto. Tutto questo ce lo racconta con ironia immergendoci in una tragedia/commedia interessante, soprattutto per l’incisività psicologica che si coglie leggendo il romanzo.

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Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

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