Di cosa parla “Mortdecai” di Kyril Bonfiglioli
La maggior parte di voi conoscerà “Mortdecai” per il film uscito nel 2015 interpretato da Johnny Depp, ma quello di cui stiamo parlando è il libro scritto da Kyril Bonfiglioli.
Questo libro è il primo di una trilogia che sarà pubblicata interamente in Italia dalla casa editrice Piemme e che porta alla luce il genere poliziesco un po’ irriverente che qui manca.
Come lo scrittore che ha inventato la storia, Charlie Mortdecai è un mercante d’arte che trascorre i suoi attimi prendendosi gioco degli altri e facendo ogni cosa in modo disonesto. Si può permettere una vita agiata grazie alle sue origini nobili ed è sempre accompagnato da Jock, il suo maggiordomo, che più che altro serve per mettere soggezione e incutere timore negli altri, oltre a preparargli ottimi cocktail.
Dalle prime pagine si denota la scrittura veloce e zeppa di ironia inglese, che può piacere ma anche non attirare l’attenzione del lettore, poiché dipende molto dal gusto personale.
Mortdecai, per non annoiarsi, spesso presta i suoi servizi a clienti multimilionari che, interessati all’arte, richiedono in modo illegale dei quadri di valore che lui gli procura, e che gli portano non pochi guai con la legge.
Infatti, ancora una volta Mortdecai si troverà coinvolto in un lavoro poco onesto per mettere le mani su un dipinto di Goya affisso nel museo Prado di Madrid. I servizi segreti si mettono sulle sue tracce, ma chi gli darà più filo da torcere sarà Martland, un poliziotto, suo ex compagno di scuola, nemico di sempre.
I metodi utilizzati da lui e i suoi compagni di polizia sono i più assurdi, poiché quello che conta è raggiungere il risultato con qualsiasi mezzo, meglio se non lecito.
Tra Mortdecai e il nemico Martland si sviluppa una rivalità che non viene mai a mancare, dall’inizio alla fine del libro.
Il romanzo è molto differente dal film “Mortdecai”, prima di tutto perché la trama del film è molto più semplice e lineare, cosa che nel libro non interessa fare, poiché, anzi, è fondamentale per Bonfiglioli raccontare i particolari della caccia al quadro.
Questo romanzo è tra i consigliati da leggere per un pubblico maschile, che oltre ad amare il genere poliziesco, apprezzano lo stile ironico inglese.
Gabriele, hai dimenticato di dire che oltre ad essere un libro noioso, è una presa per i fondelli. Per sapere chi è l’assassino devi acquistare il secondo volume. Un modo puerile per fare cassa.
Noiosissimo e inutile.
Il tentativo di fare un fino umorismo inglese si trasforma a più riprese in gag assurde che non fanno nemmeno ridere.
Quando arrivi a più di metà libro e speri solo finisca in fretta qualcosa non quadra…
Di certo non perderò tempo a leggere gli inutili seguiti….
Ma chi l’ha poi detto che negli anni settanta questi libri erano cult?
Forse è solo un modo per vendere al prezzo di 17 euro un libro vecchio e noioso…?
Il fatto che vi abbiano tratto uno dei peggiori film di Johnny Deep non giustifica tanto clamore.
Il tentare di imitare PJ Wodehouse incattivendo un po i personaggi non basta a fare un buon romanzo.
Le battute sarcastiche del protagonista possono essere divertenti a piccole dosi ma non tre ogni sei righe.
Lasciate perdere questo libro.
La fascetta “eccezionale riscoperta” è una burla per non dire di peggio. Non c’è nulla di eccezionale e probabilmente nessun motivo per riscoprirlo.
Con 17 euro potete comprarvi ben di meglio