Trama, recensione e commento romanzo Notte al Casablanca di Daniela Grandi
Ufficiali e sottufficiali donne con gli alamari? Tra i Carabinieri ce ne sono e nemmeno poche, ma fino a prova contraria di marescialli di sesso femminile, laureati e “di colore” nella Benemerita ce n’è una sola, nel thriller di Daniela Grande intitolato Notte al Casablanca (Sonzogno, giugno 2018, 270 pagine, 16 euro).
Notte al Casablanca è il primo noir ma certamente non ultimo romanzo della giornalista parmense trapiantata a Roma, dove lavora nella redazione del Tg di La7.
Commento libro
Nina Mastrantonio, coloured di papà italiano e madre somala, maresciallo dei CC a Parma, è un personaggio troppo ben costruito per consumarsi in un solo titolo. Col brigadiere siciliano trentaduenne Carlo Navarra, forma una bella coppia… investigativa di efficienti Carabinieri trentenni.
A loro si aggiunge il maturo appuntato scelto Paolini, a formare un terzetto in uniforme già bello e pronto a continuare in serie gli episodi. E va detto che la città emiliana si presta alla grande a ospitare segreti sordidi nascosti dietro la facciata di un perfetto ordine ambientale.
Troppo ben definiti e credibili i caratteri dei protagonisti per non pensare a un sequel. Si prenda Nina, chi lo direbbe che l’inappuntabile maresciallo in privato non va oltre una notte e via, per convinzione radicata. Per niente o quasi al mondo defletterebbe dalla regola cardine di vita sessuale che si è data: nessuna complicazione sentimentale, un solo incontro, poi stop a telefonate e sms.
Di fedelissima questo romanzo conosce solo l’Arma dei Carabinieri, non certo la Mastrantonio. Non si può dire lo stesso del brigadiere, invece, un ragazzone bello e bravo, fidanzatissimo, morigerato, tormentato dalla nostalgia per la sua Trinacria, sebbene la divisa e la carriera lo abbiano spinto altrove.
Ce n’è da fare per i CC in quel di Parma. Il sostituto procuratore De Robertis li invita a raggiungere la scena di un suicidio.
Trama libro Notte al Casablanca
Marco Cagli, 36 anni, pilota aeronautico civile, giace nudo nel letto, un sacchetto di plastica stretto attorno alla testa con una cinghia di cuoio, una bottiglia di vodka vuota sul comodino. Si pensa a un gioco autoerotico finito male (basato sull’intensificazione dell’eccitazione provocata dal principio di asfissia), perché non mancano cellulare, portafogli, orologio, documenti.
Poi la scoperta della cassaforte svuotata convince che potrebbe trattarsi di una messinscena. La medico legale conferma: l’osso ioide è fratturato, troppo doloroso per provocarselo da soli.
La Mastrantonio ha qualche vantaggio sul resto degli inquirenti. Con quell’uomo c’è andata a letto. Simpatico, elegante, molto regolare, fin troppo ordinato, tanto da risultare banale, senza sussulti e trasgressioni.
Non era tipo da gioco spinto con una partner, proprio no. E sotto la porta d’ingresso dell’appartamento di Nina qualcuno fa scivolare un foglietto: “Lo hanno ammazzato”.
Non è che il primo di una serie di messaggi criptici diretti a lei. A decifrarli (si tratta di citazioni letterarie), provvede una giovanissima vicina di casa, Anna, diciassettenne costretta sulla sedia a rotelle da un tuffo sbagliato in piscina. Aiuterà Nina a venire a capo di quei suggerimenti.
I lettori hanno visto muoversi nel finto suicidio un ladro, Ugo Casimirri. Ma in quale ruolo? Con lui aveva a che fare una prostituta, Aurelia la Fata, che viene trovata massacrata in un locale messo tutto sottosopra. Cosa cercavano?
Agli atti delle indagini, i Carabinieri accertano che il pilota aveva un sacco di soldi sul conto. Strano, perché conduceva una vita da gran spendaccione, lasciando un bel po’ di grana in un night club molto apprezzato da chi può permetterselo: il Casablanca. Lo frequentano coppie scambiste e non solo.
Seconda parte trama libro Notte al Casablanca
Nina e Navarra, lui su ordine di lei, ci vanno in incognito, in abiti civili, la Mastrantonio vestita da schianto. L’insegna è quella del film famoso. L’esterno sembra un convento per educande, niente di vistoso. L’interno è tutto specchi e odora di vizio.
Nuvoloni neri si addensano su Parma, scrive Daniela. Delitti, ricatti, trame complesse coinvolgono la città bene.
Una marea nera di sesso clandestino e rapporti inconfessabili si allarga ad ambienti istituzionali, amministrativi, professionali, commerciali, tra corruzione, concussione, estorsioni, veleni, rifiuti e vicende in vario modo sporche. Affari schifosi, droga e prostituzione, anche minorile, vedono coinvolti insospettabili. La regia è in gran parte del proprietario del night, un russo, Gregor Volkov. Pessimo soggetto, che si atteggia a re delle notti perverse di Parma.
Il maresciallo Nina affronta il male con determinazione, ma le certezze nella legge cominciano a vacillare. Ha scelto quel mestiere per essere utile, magari solo un poco, ma utile. Più va avanti, però, più vede venir meno quelle motivazioni. Sente intiepidirsi la sacra fiamma dell’idealismo.
Il suo senso di responsabilità basta e avanza a dare comunque il massimo, sebbene un tantino a modo suo, altrimenti il superiore, il luogotenente Cattaneo, non avrebbe motivo di continuare a chiamarla “maresciallo controcorrente”.
Recensione libro di Massimo Valenti