La redazione del sito Recensione Libro.it intervista la scrittrice Flaminia Nucci autrice del libro La stagione dei sogni incrociati
1. Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro La stagione dei sogni incrociati, cosa diresti?
Il romanzo narra di otto personaggi, quattro uomini e quattro donne, che non si conoscono tra loro e che abitano o viaggiano in paesi diversi, ma che vivono contemporaneamente una crisi esistenziale. Misteriosamente, a seguito di episodi casuali e apparentemente poco significativi, ognuno di loro entrerà in contatto con l’inconscio di uno degli altri: ne scaturiranno esperienze psichiche straordinarie e sogni potentemente trasformativi, in grado di risolvere le crisi esistenziali di partenza.
2. Da dove nasce l’ispirazione per questo libro in cui episodi scatenanti e fenomeni onirici creano legami tra i personaggi?
Sicuramente dalla mia esperienza personale, ma anche professionale. Mi occupo di inconscio dal lontano 1993, anno in cui intrapresi un percorso d’analisi, seguito da quello di formazione come psicoanalista, sfociato poi nell’attività clinica con gli analizzandi, che mi impegna quotidianamente.
3. Cosa vorresti che i lettori riuscissero a comprendere leggendo le tue parole? Quale segno vorresti lasciare in loro?
Vorrei far comprendere che la psiche non è cartesiana: è misteriosa, numinosa, insondabile; è il luogo dei fenomeni sincronistici, della precognizione, dei viaggi sciamanici, della telepatia, delle esperienze di pre-morte e dei viaggi fuori dal corpo.
In fondo, psiche e cosmo sono la stessa cosa, considerati e sperimentati sotto aspetti diversi. Siamo tutti collegati intrapsichicamente, in virtù dell’inconscio collettivo, il contesto supremo in cui avvengono tutte le esperienze.
Per comprendere appieno questo concetto, bisogna immaginare che la psiche di tutti noi si sovrapponga e si compenetri, come i cerchi del diagramma di Venn: a loro volta, tutti i nostri cerchi sono compresi dentro un cerchio più grande, l’inconscio collettivo, appunto.
Allora sarà possibile, come avviene ne La stagione dei sogni incrociati, entrare nella psiche di un’altra persona o, per meglio dire, sintonizzarsi con la sua psiche tramite un sogno o uno stato alterato di coscienza.
4. C’è qualcosa che avresti voluto aggiungere al libro, quando lo hai letto dopo la pubblicazione?
No, direi di no.
5. Se Flaminia Nucci dovesse utilizzare tre aggettivi per definire La stagione dei sogni incrociati, quali userebbe?
Onirico, poetico, struggente.
6. Perché credi si debba leggere il tuo libro?
Perché sussurra all’animo, prende per mano il lettore e lo conduce in un viaggio commovente per il mondo, in apertura e immersione nelle natura e, nello stesso tempo, al centro, nell’intimo dei suoi personaggi.
7. Questo è il primo libro di una trilogia. Puoi anticiparci qualcosa sugli altri due che pubblicherai?
Nel secondo libro, un flautista di Copenaghen e una violoncellista di Siviglia, conosciutisi in una vacanza in Italia anni addietro, cominciano a sognarsi reciprocamente, uno nei panni dell’altra, ma scoprono presto che i loro sogni lasciano il segno nella vita dell’altro, divenendo quindi realtà a tutti gli effetti. Durante la vita onirica, entrambi mantengono la consapevolezza della loro identità diurna, ritrovandosi dunque a vivere esperienze relazionali, ed anche erotiche, dalla prospettiva di un cambio di genere e di una percezione di confini identitari liquidi.
Nel terzo, una psicoanalista junghiana di Stoccolma viene contattata dal Movimento Liberi Sognatori, un’organizzazione fuori legge che offre, ai suoi seguaci, la possibilità di scegliere definitivamente e irrevocabilmente tra la vita reale e quella onirica. L’M.L.S. recluta analisti che siano disposti a mettere in gioco la propria vita per accompagnare gli adepti del Movimento in un percorso onirico di “passaggio all’inconscio”. Quattro i pazienti che si rivolgeranno alla psicoanalista: un esule, una persona transessuale, un cieco ed una madre che ha perso un figlio.
8. Qual è il romanzo che hai letto e ti ha più colpito emotivamente in quest’ultimo anno?
L’ultima bambina d’Europa di Francesco Aloe.
9. Qual è il libro non consigliato per te?
Non penso ci siano libri da non consigliare. Dietro la lettura, c’è sempre una forma di “ricerca”. Ognuno ha la sua personalissima ricerca da compiere.
10. Adesso è arrivato il momento per porti da sola una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma a cui avresti sempre voluto rispondere…
Perché scrivo? Scrivo per “fare anima”, come direbbe Hillman. Fare anima significa prendere ogni persona, oggetto, evento con cui veniamo in contatto e riportarlo alla sua natura di immagine, ricordando a noi stessi che stiamo sognando e che ciò che percepiamo è un’immagine prodotta dal nostro stesso sogno. Fare anima significa affrontare il viaggio verso la Grande Soglia, un confine che non ha collocazione né di tempo né di spazio: è al di là di quel confine che si trova la terra dell’immaginale.