“Oltre il muro il baubau” di Sibilla Gambino: la Storia e la vita…
Ogni certezza viene a crollare, non ci sono più punti fermi e tutte le scelte concretizzate fino a quel momento sembrano non avere più fondamenta. Bisogna mettere in dubbio ogni cosa, quando il mondo vive una rivoluzione, quando l’esistenza viene stravolta dall’odio, dal potere, dalla divisione voluta da qualcuno che ha interessi politici ed economici.
Tutto questo avviene nella vita dei protagonisti del libro “Oltre il muro il baubau” di Sibilla Gambino.
La storia arriva da lontano, dal racconto di ciò che avvenne prima che la cortina di ferro fosse distrutta, nel 1989. Le vicende cominciano sei mesi prima della caduta del Muro di Berlino, il 9 maggio del 1989.
Questa data è fondamentale, uno spartiacque incredibilmente significativo tra il prima e il dopo, il passato e il futuro, il dolore e la liberazione.
In un piccolo paese dell’Ungheria, Hegyeshalom, i militari stanno buttando giù quel che ha diviso a lungo luoghi e persone. Lontano da lì Reginald Dubois, giornalista di un quotidiano britannico, The Guardian, è stato in grado di ottenere un incontro con il primo ministro e il ministro del tesoro ungheresi. Le domande che sorgono e che meritano risposta sono tante: sta per finire il sistema che ha diviso, che ha lacerato e distrutto vite?
Intanto a Budapest una bambina di otto anni di nome Silvia, si ritrova nella stanza di un albergo di prestigio ad affrontare la sua solitudine. Il padre è un imprenditore corrotto, che non ha più la possibilità di prendersi cura della figlia. L’imminente abbattimento del Muro di Berlino cambia i progetti su cui aveva puntato, e deve lasciare Silvia alla nonna, donna che vive in ristrettezze economiche, che la bambina non ha neppure mai conosciuto.
Ma questa è solo una parte della grande storia che ha coinvolto milioni di persone: non soltanto Silvia e Dubois le cui vite sono state rivoluzionate.
Seconda parte trama libro
Ancora tanto sta per succedere: dopo poco dal funerale dell’eroe della rivoluzione ungherese del 1956 che venne condannato a morte dal regime comunista, si fa strada Viktor Orban, che fonda un partito di opposizione.
Il giovane politico passerà alla storia per aver chiesto libere elezioni e il ritiro delle truppe sovietiche, ma non solo per questo. Nel clima di cambiamento e terrore che si propaga, Silvia e Dubois si conoscono e insieme affrontano mille peripezie, mettendo in salvo vite.
Le loro strade, però, si dividono per venticinque anni. In quegli anni che si trovano nel mezzo i due cambiano, diventano altre persone e devono ancora schiantarsi contro una realtà cruda e dolorosa.
Il padre di Silvia viene accusato di corruzione, frode e traffico d’armi, scappa portando via tutto ciò che ha valore lasciando in povertà la figlia. La ragazza è costretta a tornare a Budapest dalla nonna, l’unica in grado di prendersi cura di lei. Anche Dubois torna a Budapest, per cercare di superare la morte della moglie, che lo ha lacerato interiormente.
Cerca di affrontare il dolore come può, lavorando, indagando per portare a galla il marcio di un sistema che compromette la vita degli ungheresi, oltre a far crollare la politica del Paese.
Sono gli anni in cui si iniziano a toccare con mano gli strascichi e le spaccature provocate dalla politica di Orban che ha una netta chiusura verso gli immigrati, difende strenuamente il concetto di Stato-Nazione e perseguita le minoranze innalzando muri.
Anche nei due protagonisti si innalzano muri, come già accaduto tra i popoli, che non solo sono stati divisi fisicamente, ma anche mentalmente e psicologicamente.
Decidono di partire insieme verso la Bulgaria, usando metodi poco ortodossi per ottenere ciò che vogliono e portare in salvo una donna e i figli di un amico affrontando gli orrori di un mondo in decadenza.
Terza parte recensione libro “Oltre il muro il baubau”
Tra la paura, il dolore, ciò a cui devono assistere come spettatori inermi, tra il coraggio, la voglia di cambiare in meglio e i tanti cambiamente, i due capiscono di provare un sentimento che va oltre ogni cosa. Ma la vita ha in serbo ancora tanto per loro e il giornalista si è messo contro chi ha un potere enorme…
Conclusioni
Il muro ha diviso, ha creato terrore, ha messo in cattiva luce il diverso, che diventa un nemico, il famoso Babau, il mostro che si evoca per intimorire i bambini.
Invece la diversità, l’immigrato, l’altro è da considerare come quel valore aggiunto che accresce, che migliora. Alla fine si può riassumere così il senso profondo di questo magnifico libro: “Oltre il muro il baubau” di Sibilla Gambino.
Ho trovato questo libro coinvolgente, pieno di dettagli significativi, con una storia ricca di avvenimenti, di sensazioni, di riflessioni interessanti. Si denota una grande conoscenza da parte di Sibilla Gambino delle vicende che narra, storie di tutti che ha saputo raccontare con grazia e forza.
Ho apprezzato molto l’evoluzione dei personaggi, il loro cambiare sentimenti, umori e modo di relazionarsi in base alla fase della propria vita e allo scorrere del tempo.
“Oltre il muro il baubau” è un libro molto bello, pregno di significati, che fa ragionare sulla politica, sulla corruzione, gli interessi, l’immigrazione, le relazioni, ma anche sull’eccessivo e smisurato utilizzo del potere ai danni dei popoli.
Romanzo consigliato a tutti i lettori, perché è necessario conoscere, riflettere e cercare di cambiare ciò che distrugge.
“Quei due, Dubois e Silvia, hanno addosso una storia di muri che non mi piace per niente. Ma sì: muri. Muri come quello chiamato la cortina di ferro, o quest’altro che hanno tirato su da non molto qui in Ungheria… ma non la sanno tutti questa storia? Non la sanno tutti, quelli di qua dai muri? Va là, chi vuoi che la sappia questa brutta storia del babau. Il babau che si acquatta là dietro, pronto a saltarti addosso, il babau che i muri nascondono, sempre direi.”
Per informazioni e acquisto del libro di Sibilla Gambino: Mondadori.