Di cosa parla “Orizzonti paralleli” di Filippo Passeri
Dopo il primo libro della saga di Filippo Passeri dal titolo “Chimera”, si passa al secondo capitolo “Orizzonti paralleli”, prima di conoscere il finale rivelato nel romanzo non ancora uscito “Genesi”.
Filippo Passeri anche in questo capitolo ci immerge in un mondo in cui la fantascienza cyberpunk, il thriller e il fantasy si fondono in un mix che incuriosisce i lettori fino alle ultime pagine, per portarli a capire cosa accade e come si concluderà la storia.
Ci troviamo in un’era in cui la tecnologia avanza insinuandosi nella quotidianità. Una multinazionale di rilievo ha deciso di mettere in circolazione un gioco virtuale di ruolo su una guerra che vede scontrarsi i Romani con i Pitti.
Quello che però doveva essere solo un gioco assume un ruolo centrale e terribile diventando un’arma del terrorismo. A questo punto della storia narrata in “Orizzonti paralleli” non si riesce più a distinguere il mondo virtuale da quello reale.
Solo con il procedere delle pagine del libro di Filippo Passeri il lettore potrà comprendere cosa si sta delineando all’orizzonte, ma non tutto verrà svelato, poiché lo scrittore lascia in sospensione qualcosa che sicuramente verrà poi chiarito e svelato nell’ultimo capitolo della saga.
Quello che è in grado di fare Filippo Passeri in “Orizzonti paralleli” ma anche in “Chimera” è di riuscire ad attirare l’attenzione dei lettori sul rapporto che intercorre tra l’uomo e la tecnologia, senza trascurare aspetti della politica, del potere gestito dai ricchi, della guerra e della società in generale. Sicuramente è questa la marcia in più di Passeri: riuscire a utilizzare il genere fantascientifico per raccontare l’attualità.