Di cosa parla Parlami ancora d’estate Una morte può cambiare la vita di Antonella Zeolla
Parlami ancora d’estate Una morte può cambiare la vita ha un inizio che sconvolge. Con un ritmo cadenzato, una buona scrittura e tanto sentimento, la scrittrice Antonella Zeolla trasporta il lettore nella sua storia.
Le prime righe di questo romanzo introspettivo valgono già da sole a convincerci che stiamo leggendo qualcosa di interessante e ricco di pensieri forti, intimi ed emotivamente coinvolgenti.
“In un istante ti passano davanti mille attimi vissuti, attimi a cui non hai mai dato valore e che ora invece ti sembrano fondamentali, indispensabili alla vita stessa. Movimenti, parole, suoni, luci, colori, sorrisi, sguardi. Ti ci vorresti aggrappare, danzarci insieme per ore, riviverli all’infinito. Non si può. È questo che fa male. Sapere che non torneranno più, avere il rimpianto di non averli vissuti fino in fondo come avrebbero meritato.”
Il dolore si manifesta come fosse un’immagine in modo istantaneo, mostrandoci come l’impossibilità di vivere dei momenti importanti, ormai trascorsi, provochi una ferita che non si può rimarginare.
La scrittura e il ricordo diventano per Antonella Zeolla una sorta di terapia per andare in profondità, scoprire le proprie debolezze e affrontarle, per provare il dolore e tentare di ricostruire la propria vita con una parte mancante dopo la perdita del padre.
Parlami ancora d’estate racconta di morte e d’amore, dà speranza e toglie fiato, insomma sprona, fa cadere, t’induce a riflettere, sentire e ti aiuta a rialzarti.
Partendo dal raccontare il rapporto complesso e intenso con il padre, la scrittrice arriva a toccare vari argomenti, tra cui l’adattarsi alla società e alle aspettative degli altri che ci fanno diventare quel che in fondo non siamo.
Con uno sguardo lucido e tanti sentimenti riversati sulla carta bianca con intenso trasporto, Parlami ancora d’estate diventa un libro che si fa leggere con attenzione e interesse.