Recensione Libro Passato prossimo

Citazione “La verità è che difficilmente sono mai stato contento di quello che avevo, valorizzando e idealizzando sempre più quello che non avevo e al quale aspiravo, vivendo così quasi perennemente nell'aspettativa di qualcosa.”
Passato prossimo di Cona
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Di cosa parla Passato prossimo di Alessandro Cona

Il noir Passato prossimo è il libro di esordio dello scrittore Alessandro Cona che sta facendo parlare molto di sé. Lo scrittore, amante di un certo tipo di letteratura al cui centro della storia c’è il viaggio a vari livelli, si rifà a Jack Kerouac, Philip Dick e Dylan Dog.

Partendo da un evento logorante, il rapimento della sua fidanzata che si trova a Los Angeles per realizzare il sogno di diventare attrice, Alessandro Cona costruisce un romanzo pieno di sfumature e dettagli che fanno la differenza.

Il viaggio che intraprende per mettersi sulle tracce della donna che ama, gli toglie ogni certezza e mostra quanto tutto possa essere ingestibile e fuori dall’ordinario. Non tutto può essere tenuto sotto controllo e quel che accade può stravolgere una vita intera fatta di quotidianità rassicuranti.

Dalla perdita della memoria, al tempo che scorre controcorrente, passando per l’impossibilità di capire cosa sia reale, il protagonista di Passato prossimo si trova a vivere un’esperienza a dir poco folle.

È facile trovare in questo romanzo la proiezione di immagini da film, quelli in cui non vi è nulla di afferrabile, poiché la novità sconvolgente è sempre dietro l’angolo per sorprendere.

Il protagonista non ha più i riferimenti che tranquillizzano un comune essere umano e questo destabilizza il lettore prima di tutto. Lo conduce a guardare la storia da una prospettiva differente da quella solita e questo fa del libro Passato prossimo una storia coinvolgente e fuori da ogni schema.

Con un linguaggio diretto e semplice, il racconto scorre velocemente. Quello che mi ha colpito maggiormente di questa storia è la capacità da parte dello scrittore Alessandro Cona di far entrare subito nel vivo degli eventi, quasi volesse scandire il tempo della nostra lettura, con una velocità che fa arrancare, invitandoci a correre al fianco del protagonista. Il respiro si fa corto, si sente pulsare sempre più forte il sangue nelle vene e si cerca di arrivare a scoprire la verità come se ne valesse realmente della vita di qualcuno.

Presente, passato e futuro non hanno più l’ordine prestabilito, i Maya hanno previsto la data della Fine del Mondo, ma in apparenza nulla sembra cambiato… eppure… forse qualcosa sta davvero per avvenire, perché il mondo sta andando al contrario.

È proprio l’inafferrabilità, la qualità maggiore di Passato prossimo, il fatto di essere immersi in una storia in cui non c’è una strada dritta che vada sempre avanti, ma si può fare un balzo indietro e prendere direzioni ogni volta diverse, come se fosse un gioco e una mano stesse muovendo i fili che ci tengono in piedi.

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Redazione - Recensione Libro.it

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