Di cosa parla Persi nel vuoto di Vincenzo Malara
Persi nel vuoto, ultimo romanzo dello scrittore Vincenzo Malara si presenta con delle storie apparentemente a sé, cinque, in cui ogni personaggio vive situazioni oscure, soggetto al proprio vuoto interiore.
Frammenti di esistenza che sono ai limiti del confine, circondati da una sorta di nebbia che li rende misteriosi.
I protagonisti del libro Persi nel vuoto conducono vite un po’ surreali. Una donna riesce a trovare compagnia solo nei suoi amici topi di cui si circonda e da cui crede di essere capita e ascoltata, ma accidentalmente il suo idraulico ne uccide uno.
Due amici assistono alla morte di Mihana, di cui sono in qualche modo gli artefici e decidono di scappare attraverso le strade degli Stati Uniti del 1969. Joseph scrive in una rubrica che si chiama “Certe volte non ci sono spiegazioni” e racconta strani avvenimenti ma si renderà conto di quanto sia terribile non riuscire a credere alle storie sugli alieni. E Paule si perderà in mezzo al nulla del deserto.
Ognuno dei personaggi di Persi nel vuoto ha questa tendenza perversa a smarrirsi nel vuoto, un vuoto diverso a seconda del carattere e della situazioni in cui si trovano, ma che li accomuna agli altri per il senso di smarrimento e di annullamento che essi provano. Lo scrittore Vincenzo Malara riesce a descrivere molto bene la sensazione che provano i vari protagonisti.
Ed è facile perdere il controllo, quando ci si trova in una realtà ignota, oscura, indecifrabile e terrificante. In parte è questo ciò che ci racconta Vincenzo Malara nel suo libro. Lo fa utilizzando una scrittura che cattura, soprattutto per la pericolosità degli avvenimenti a cui si assoggettano i protagonisti.
Persi nel vuoto è un romanzo sporcato di sangue, di compromessi fatti con la natura, il tempo e se stessi. Un libro cupo che racconta di tenebre, di misteri, di vendetta…