Di cosa parla “Pesca con la mosca” di Gianni Simoni
Leggere un libro di Gianni Simoni significa ascoltare una storia intrigante, seguire le orme dei suoi protagonisti per arrivare a scavare in profondità e cogliere i lati oscuri dell’animo umano. Gianni Simoni ritorna con un libro “Pesca con la mosca” che non delude le sue aspettative.
Mentre Petri, l’ex giudice ormai in pensione, pesca con la mosca, s’imbatte in un cadavere che galleggia sull’acqua, è quello di una ragazza. Apparentemente sembra un suicidio, ma nulla è mai banale nei libri di Simoni.
Da quel momento si scatenano una serie di omicidi che sono collegati alla vittima, le cui soluzioni sembrano scontate e quasi raggiunte, ma che si mostrano sempre errate, portando fuori pista. Si deve ricominciare dal punto di partenza, non farsi cogliere impreparati e non cedere alla stanchezza, mantenendo la giusta lucidità.
Ad aiutare l’ex giudice nell’indagine è il fedele commissario Miceli, con cui si addentra nelle menti degli uomini, cercando di carpirne gli atteggiamenti, i motivi, le azioni che portano alla violenza e alla morte. I due sono stanchi di quegli orrori, di quella malvagità, ma continuano a lottare per rendere giustizia e cercare la verità.
“Pesca con la mosca” è un libro ben costruito, in cui è visibile l’esperienza diretta dello scrittore, che va sempre oltre la storia, tenendo incollato il lettore fino all’ultima pagina.