“Preghiera di sangue” di Guergana Radeva: quale sarà il prossimo passo del serial killer?
“Preghiera di sangue” di Guergana Radeva è un thriller pubblicato nel 2021 dall’editore IoScrittore.
Con un ritmo incalzante Radeva ci fa vivere l’angoscia per ciò a cui assisteremo durante la lettura, ma condurrà anche il lettore alle ultime pagine tenendo sempre alta la tensione.
C’è un serial killer che si aggira per la Toscana mietendo vittime. Lo fa in modo truculento, spargendo sangue dovunque passi, e lasciando i corpi delle sue vittime martoriati. Gli omicidi da lui commessi hanno la sua firma, perché chiunque si nasconda dietro questo folle assassino, lascia un’anguilla accanto al corpo della sua vittima.
Per questo è stato soprannominato il Pescatore. Sembra che non ci sia un reale collegamento tra i prescelti dal serial killer. L’unica cosa certa è che bisogna trovare il colpevole per evitare altre morti e altro spargimento di sangue. Bisogna entrare nella mente dell’assassino per capire, prevedere la prossima mossa e acciuffarlo. A occuparsene sarà il vice ispettore Rivera, il buono che deve lottare contro il cattivo, proprio come nella lotta infinita tra Bene e Male.
Stanare il nemico diventa l’obiettivo principale della squadra investigativa e una chiave di lettura per interpretare quello che sta accadendo arriva dal libro dell’Apocalisse. Riusciranno a capire cosa cela la mente malata di un serial killer che appare molto astuto e folle? Come si concluderà questa dolorosa avventura nei meandri dell’oscurità del carnefice?
Commento libro di Guergana Radeva
Nel thriller “Preghiera di sangue” c’è una netta contrapposizione tra oscurità e luce, tra ciò che si deve architettare per sconfiggere il cattivo e ciò che non si dovrebbe fare: uccidere. Risaltano le caratteristiche dei personaggi, raccontati in modo minuzioso e ha un ruolo predominante la ferocia omicida e folle di un assassino senza regole, che lascia pochissime tracce.
Tutte le certezze delle persone che si occupano della risoluzione del caso vengono meno, portando a galla insicurezze, timori, e dando un equilibrio precario ai loro rapporti.
“Vivere significa ricordare, ma a volte ricordare equivale a morire.”
L’aspetto psicologico del thriller è molto interessante, così come l’idea su cui si basa la storia.
Altrettanto coinvolgente è l’utilizzo del libro dell’Apocalisse e dell’arte per spiegare il percorso che si delinea nella mente della scrittrice per raccontarci il Male, la Morte e la Cattiveria.
È come se ci fosse uno studio approfondito della scena e del contorno, oltre che una chiara idea sull’anima dei personaggi, alla base di questo libro che è molto di più di un thriller macchiato di sangue.
In “Preghiera di sangue” ci sono concetti fondamentali che fanno da sfondo alla storia, ma poi diventano predominanti, come la religione, l’arte, la psicologia contorta di alcuni uomini. Alla fine il killer è solo una pedina mossa dall’autrice per raccontarci un mondo che va oltre ciò che appare.