Di cosa parla “Prendimi l’anima” di Argeta Brozi
“Prendimi l’anima” di Argeta Brozi è una raccolta di racconti brevi in cui l’autrice si espone in prima persona, nonostante a popolare le tante storie presenti nel libro ci siano vari personaggi, ognuno con una propria identità e un modo diverso di reagire agli eventi che si susseguono.
A fare da collante a questi frammenti di vita è sicuramente l’amore, palpabile in tutte le sue forme, quello dei genitori per i propri figli, e viceversa, quello di una donna per il proprio uomo, e viceversa, quello per l’esistenza, in generale, e per la felicità che emanano semplici gesti, in particolare.
L’intento della giovane scrittrice sembra essere proprio la necessità di poter condividere pezzi della propria quotidianità e dei sentimenti che derivano da uno sguardo più ampio sul mondo circostante.
Riflette su varie tematiche e, nello scambio di pensieri fra gli attori del suo libro, c’è un’ironia velata che marca l’accento su alcuni argomenti, sui modi di proporsi e di accogliere notizie e sensazioni.
“Prendimi l’anima” significa: non tralasciare nulla di me, di quello che stai leggendo, di quello che ti sto mostrando per condividere e farmi sfiorare nel profondo. E’ un modo per non rimanere nascosti, per non restare anonimi o sconosciuti.
Già dal primo racconto si coglie la furbizia e la qualità descrittiva di Argeta Brozi che fa riappacificare due coniugi in dirittura di arrivo – che hanno appena dichiarato al figlio la loro intenzione di separarsi – con l’eco di un pensiero del protagonista: “ho capito, non dire niente, ricominciamo. Stavolta cercherò di non tradirti…O, per lo meno, cercherò di non farmi beccare…”
Un libro che vuole mostrarsi apertamente, senza doppi fini, con la sola intenzione di raccontare quello che accade tutti i giorni alle persone normali, quelle che si innamorano, che si lasciano, che si incontrano e condividono, ma anche di quelle che odiano e spariscono.
Chi è Argeta Brozi
Nata nel 1985 a Durazzo (AL) e vive a Correggio. Studia psicologia a Parma. Scrive da quando aveva nove anni ed ha ricevuto numerosi premi tra cui il Premio per la “Migliore raccolta di giovane autore straniero”. Finalista al Premio “Il club degli autori 2006/2007″. Scrive sul giornale “Riflesso”.