Recensione Libro “Pulce non c’è” di Gaia Rayneri

Citazione “Di carattere è espansiva e allegrissima, spesso ride, a volte è un po' egoista perché si mangia tutto il pecorino, e se gliene chiedo lei se lo infila tutto in bocca per non darmelo, ma a parte questo è affettuosa e so che mi vuole molto bene.”
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Di cosa parla “Pulce non c’è” di Gaia Rayneri

“Pulce non c’è” è davvero un bel libro che consigliamo ai lettori. Ora vi spieghiamo il perché.

Non è per nulla facile capire quando davanti a sé c’è una bambina autistica che non riesce a parlare. Ma Pulce è amabile con i suoi gesti spontanei.

Appare sempre felice, anche quando piange sembra non lo sappia fare o forse non le riesce bene, perché in fondo sa solo sorridere.

Questa è l’immagine che ha di lei sua sorella Giovanna, una ragazzina di tredici anni che nonostante i silenzi e l’impossibilità di comunicare della piccola Pulce, crede di conoscerla talmente bene che non vede poi tanta differenza tra lei e gli altri, e la ama sopra ogni cosa, come solo i bambini sanno fare.

Un giorno, però, quando la mamma Anita va a scuola a prendere Pulce, lei non c’è, è stata portata nella Comunità Giorni Felici, sottratta alla famiglia perché non ritenuta adatta per la crescita della bambina. Inoltre il padre viene accusato di molestie.

Giovanna però non riesce a capire come sia possibile, certo andando ad analizzare bene la sua famiglia e le loro abitudini, si rende conto di quanto sia bizzarra, ma sa che solo loro possono comprendere quello che Pulce non dice, solo loro conoscono le sue abitudini, i vizi alimentari e i giochi che desidera fare.

Giovanna è costretta a subire la situazione e nonostante si convinca che presto la sorella tornerà a casa, sente ogni giorno di più la sua mancanza, prova tutto il vuoto che ha lasciato Pulce in quella famiglia, da quando è stata portata via e sente di avere troppo tempo a disposizione, ore di cui non sa che farsene, perché prive dei suoi giochi con la sorella.

Commento libro

Attraverso il racconto bizzarro e distorto di Giovanna, la scrittrice Gaia Rayneri, ci presenta in “Pulce non c’è” una storia che ritrae perfettamente la realtà che vivono alcune famiglie, situazioni non facili da gestire, ma che mostrano in ogni gesto tutto l’amore che mettono i genitori nel prendersi cura di bambini autistici.

Giovanna ha tic nervosi, ha tanti amici immaginari, si inventa storie e guarda la realtà da un altro punto di vista, ma è proprio questa sua percezione alterata e intenerita dal legame che ha con la sorella, a rendere questo libro un romanzo commovente e spiritoso, che si fa amare per la spontaneità e la delicatezza con cui affronta l’argomento.

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Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

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