Di cosa parla “Quello che resta” di Francesco Casali
“Quello che resta” di Francesco Casali è collegato da un filo invisibile seppur evidente al libro precedente “Niente da nascondere”. In questa sua raccolta di racconti Francesco Casali analizza dall’interno il dolore con tutte le sue sfaccettature, messe in relazione all’amore.
Il libro “Quello che resta” è diviso in quattro capitoli: “I sassi nel lago”, “Senza dolore”, “Anneliese M.” e “Quello che resta”. In questi capitoli il lettore avrà la possibilità di conoscere attraverso storie completamente differenti, le varie tipologie di dolori e come vengono affrontati.
Nel primo capitolo si parla della sofferenza che subisce una mamma nel momento in cui perde i suoi due bambini in un incidente. E come la sua sofferenza sia la stessa provata da tante altre persone che perdono un loro caro. Nel secondo capitolo si mettono a confronto due esistenze diverse, quella di Enzo che cerca di nascondere il suo dolore dietro i tatuaggi e quella di Davide che non provando né conoscendo il dolore fisico fa i tatuaggi alle persone.
Nel terzo capitolo Francesco Casali ci parla di un dolore scaturito dal rapporto con la religione, la malattia mentale e la società. In questa parte del libro “Quello che resta” non si cerca di dare un giudizio personale o una soluzione al problema, ma di portare all’attenzione del lettore un tipo di sofferenza che non tutti possono comprendere e che spesso viene spettacolarizzato dai media o dalla società in generale.
Nell’ultimo capitolo del libro, lo scrittore Casali ci mostra come nella vita quotidiana si stia perdendo il senso dei valori importanti, e di come sia sempre più presente e delicato il rapporto con la morte, sia fisica che legata alle relazioni.
Ciò che lo scrittore vuole che resti impresso dopo la lettura dell’opera “Quello che resta” è la sensazione che lascia la sofferenza, qualcosa che si trasforma da dolore in nostalgia. Per Francesco Casali è proprio la nostalgia, assieme al rimpianto, quello che resta alla fine.
Nel libro “Quello che resta” ogni personaggio si porta dietro la sua storia di dolore, di morte, di sconfitta, o di ribellione che gli cambia l’esistenza, che lo rende così come noi quegli uomini e donne si vedono, ed è questo l’aspetto che fa trovare un legame stretto con i protagonisti.