Di cosa parla “Resistere non serve a niente” di Walter Siti
Walter Siti con “Resistere non serve a niente” è il vincitore del Premio Strega 2013. Con una vittoria schiacciante, con 87 voti di stacco sul secondo classificato Alessandro Perissinotto ha fatto vincere la Rizzoli il Premio Strega dopo 10 anni.
Il romanzo “Resistere non serve a niente” racconta di una società corrotta, indagando sulla “Zona grigia” tra criminalità e finanza.
Tommaso, il protagonista del romanzo, è un trentatreenne, ex obeso, un piccolo genio della finanza, il cui padre è stato arrestato per omicidio quando lui era solo un ragazzino. La sua crescita non è stata facile, segnata da questo evento logorante e lui, per lavoro, si muove tra la finanza buona e quella cattiva.
Intorno a questo personaggio ruota il fulcro del libro e troviamo il reale protagonista della storia: il denaro, quello che comanda, che dà potere, per cui si fa qualsiasi cosa.
Nel romanzo “Resistere non serve a niente”, oltre a un’analisi intima dei conflitti interiori di Tommaso e delle sue difficoltà irrisolte, vi è una descrizione certosina di ciò che avviene tra politici, malavitosi, persone di successo e che hanno ruoli di potere.
Ciò che viene raccontato nel libro “Resistere non serve a niente” lascia senza parole, disorienta, tocca nel profondo, ma Tommaso sembra non provare ribrezzo per la vita che conduce, quasi fosse normale dover affrontare ed essere coinvolto in certi giri.
“Resistere non serve a niente” riesce a convincere i lettori mostrando un volto che si cela solitamente ai nostri occhi, ma di cui siamo tutti a conoscenza.