Trama romanzo e recensione libro “Se questo è un uomo” di Primo Levi
“Se questo è un uomo” è stato scritto da Primo Levi tra il 1945 e il 1947.
In questo romanzo l’autore racconta la sua tragica esperienza vissuta nei campi di concentramento, durante la Seconda guerra mondiale.
Sottratto alla sua vita quotidiana, durante il periodo nazista, Primo Levi viene condotto in questo luogo di morte, costruito per annientare la dignità umana.
Lo scrittore Primo Levi racconta nel libro “Se questo è un uomo” come il lager nazista sia pensato appositamente per trasformare gli uomini in vere e proprie bestie, costretti a lottare gli uni contro gli altri per la sopravvivenza.
I suoi abitanti sono obbligati ai lavori forzati, denutriti e privati persino del nome, sostituiti da un numero marchiato sulla pelle, proprio come fossero animali da macello, spogliati di qualsiasi bene e divisi dalle proprie famiglie.
La vita nel lager è descritta da Primo Levi come una realtà incredibilmente alienante, in cui gli uomini e le donne subivano ogni tipo di sopruso. Torturati, costretti a soffrire ogni tipo di dolore, da quello fisico a quello mentale e morale, sempre più massacrante, le persone si trascinano nel campo di concentramento fino a non provare più emozioni. L’umiliazione è aberrante e mostra quanto la violenza sia banale e senza limiti.
Recensione libro seconda parte “Se questo è un uomo” di Primo Levi
L’autore di “Se questo è un uomo” descrive il proprio tempo trascorso nei lager ed è evidente dalle sue parole come questa tremenda esperienza abbia poi condizionato la mente e lo spirito anche una volta che lo scrittore uscì dai campi dell’orrore.
Il romanzo è estremamente toccante, perché al di là delle crude descrizioni di ciò che ha visto accadere ai propri compagni di sventura, al sangue versato, ai bisogni primari insoddisfatti, l’autore parla di una coscienza che cerca di reagire.
Primo Levi racconta di come, in un luogo in cui la morte era una compagna di viaggio quasi desiderata, per quanto tremende erano le condizioni di vita, scopre un’incredibile forza che smuove una passione naturale e pura per la vita.
Il coraggio, la necessità di non lasciarsi andare, e un amore celato dalla sofferenza, ma pur sempre esistente, lo hanno indotto istintivamente a reagire, e questa reazione ha trovato significato nella scrittura, in parole da nascondere perché, nel campo, non era concesso neppure scrivere.
Commento libro di Primo Levi
Primo Levi nel libro “Se questo è un uomo” oltre a raccontarsi, cerca di dare una spiegazione. Cerca di una parvenza di ragionamento per trovare, se possibile, la causa che ha spinto degli essere umani ad annullare la personalità, l’individualità e l’esistenza dei loro simili.
Nonostante la brutalità, dietro quest’azione violenta che priva lentamente della vita un altro individuo, non ci sono animali domati soltanto dall’istinto, ma uomini. Persone qualunque, di quelle che s’incontrano per strada o al lavoro.
Non c’è nessuna forma di normalità dietro il dolore gratuito che viene inflitto. Ed è questo il male radicale, quello perverso, che non può essere spiegato né gestito. Ma in qualche modo deve essere contenuto dentro il petto di chi ha subito l’esproprio della propria anima.
E quando il protagonista di “Se questo è un uomo” riesce a sopravvivere e a uscire da Auschwitz con le proprie gambe, non è in grado di lasciare la propria sofferenza dietro il filo spinato del campo di concentramento. Se lo porta addosso, oltre, per tutto il tempo che gli resta da vivere.
Lo stile di Primo Levi in “Se questo è un uomo” è asciutto, descrittivo, molto diretto, tipico di chi ha la necessità di far arrivare immediatamente un concetto ai suoi lettori.
E il pensiero di quest’uomo sopravvissuto alla più grande sciagura della storia d’Europa, resta impresso negli occhi e nel cuore di chiunque legge questo libro.
Libro consigliato, romanzo da leggere assolutamente. Questo libro dovrebbe essere commentato nelle scuole per non dimenticare ciò che hanno subito milioni di persone durante il periodo nazista.
ti ringrazio perché mi hai salvato dall’interrogazione di italiano