Di cosa parla “Splendore” di Margaret Mazzantini
Da pochi giorni nelle librerie italiane il nuovo romanzo di Margaret Mazzantini dal titolo “Splendore”, un altro libro di sicuro successo che sarà accolto volentieri dal pubblico affezionato di lettori.
I protagonisti del libro si domandano se avranno mai la forza e il coraggio per essere loro stessi. La trama del romanzo, come in tutti i libri della Mazzantini, è ben intrecciato e ricco di emozioni.
Abbiamo due uomini, Guido e Costantino, con delle caratteristiche ben delineate e opposte a quelle dell’altro, e due destini differenti, che saranno affrontati, scandagliati, ripensati in modi contrapposti.
Splendore è un libro di ricerca interiore, di analisi attraverso cui la scrittrice Margaret Mazzantini ci rende chiaro un concetto: ogni persona raggiunge il proprio splendore grazie alla diversità che lo contraddistingue. Per quanto il percorso sia difficile, arduo e sofferto lo splendore sta proprio in ciò che si è.
Ancora una volta Margaret Mazzantini sembra riuscire anche con questo nuovo libro ad abbattere le barriere che ogni persona innalza per proteggersi e va a fondo per mostrare i sentimenti vivi e silenziosi, quelli che in fondo si conoscono ma non si mostrano del tutto.
Libri da leggere di Margaret Mazzantini: “Venuto al mondo” e “Non ti muovere”, da cui sono stati tratti film magnifici, che vi consigliamo di guardare.
Quarta di copertina del libro di Margaret Mazzantini
“Avremo mai il coraggio di essere noi stessi?” si chiedono i protagonisti di questo romanzo. Due ragazzi, due uomini, due destini. Uno eclettico e inquieto, l’altro sofferto e carnale. Una identità frammentata da ricomporre, come le tessere di un mosaico lanciato nel vuoto. Un legame assoluto che s’impone, violento e creativo, insieme al sollevarsi della propria natura. Un filo d’acciaio teso sul precipizio di una intera esistenza. I due protagonisti si allontanano, crescono geograficamente distanti, stabiliscono nuovi legami, ma il bisogno dell’altro resiste in quel primitivo abbandono che li riporta a se stessi.
Nel luogo dove hanno imparato l’amore. Un luogo fragile e virile, tragico come il rifiuto, ambizioso come il desiderio. L’iniziazione sentimentale di Guido e Costantino attraversa le stagioni della vita l’infanzia, l’adolescenza, il ratto dell’età adulta. Mettono a repentaglio tutto, ogni altro affetto, ogni sicurezza conquistata, la stessa incolumità personale.
Ogni fase della vita rende più struggente la nostalgia per l’età dello splendore che i due protagonisti, guerrieri con la lancia spezzata, attraversano insieme. Un romanzo che cambia forma come cambia forma l’amore, un viaggio attraverso i molti modi della letteratura, un caleidoscopio di suggestioni che attraversa l’archeologia e la contemporaneità. E alla fine sappiamo che ognuno di noi può essere soltanto quello che è. E che il vero splendore è la nostra singola, sofferta, diversità.
Ho letto,riletto e riletto le pagine del libro! Ho molte note positive in merito da esporre:X quanto riguarda la storia,mi ha lasciato un amaro in bocca,l’amore dei due protagonisti poteva veramente manifestarsi in “uno Splendore” per come era nato,per come era cresciuto e durato, invece il “vivere della Società ” ne ha preso il sopravvento;li ha fatti rimanere “Esseri” stereotipi a dispetto dei sentimenti! per cui ho visto uno Splendore violato,messo a tacere! Per quanto riguarda l’arricchimento cognitivo,ho fatto proprio il pieno, tanti appunti presi,tanti approfondimenti su Gruppi musicali,scrittori,tendenze,costumi di vita londinese,usi e costumi di vita giapponese(Izumi ) i mondi vissuti dai gay, l’uso di varie droghe leggere e non,ecc.ecc. Ora mi rimane da fare l’ultima parte: rileggere e trascrivere le “frasi” e le considerazioni piu belle!! Brava Margaret!!!
grazie a chi ha letto il libro da un punto di vista diverso dal mio e che ha voluto lasciare il suo commento. ho bisogno di aiuto per capire anche voi. e voglio farlo.
Ho appena terminato la lettura del libro e sento l’esigenza di riflettere sulla storia e sulle parole lette.
La narrazione delle vicende vissute dal protagonista ( ma anche dagli altri personaggi ) a volte mi ha lasciato sensazioni spiacevoli quasi dolorose, per la crudezza delle descrizioni.
Del resto certe situazioni sono così forti e spigolose che suscitano sentimenti contrastanti e disarmanti.
Così la contrapposizione della bellezza di un tramonto
magico e la bruttezza di una scampata violenza – scampata solo fisicamente perché l’energia e la purezza del tramonto sono stati comunque violati.
Così la violenza e il dolore fisico che urlano un amore difficile.
Così l’imbruttimento della persona che insegue illusori oblii nell’alcol e nelle droghe.
Così il dolore e l’angoscia di una moglie tradita e violata nella sua bellezza sentimentale, che distrugge ciò che é più caro a lei.
Così la rivelazione alla comunità come riscatto per una serenità agognata ( ma desiderata?) contro la bellezza di un viaggio sofferto, coraggioso e definitivo.
Splendore è una luce abbagliante …..
Credo che quello splendore sia stata la luce del sentimento che ha attraversato tutta la vita di Guido , che lo ha sempre accompagnato e in qualche modo sostenuto perché anche nei momenti più difficili l’abbraccio o la stretta del sentimento gli ha dato il coraggio di continuare a vivere anche nell’espressione finale , quando l’esaltazione e l’amore della vita sono diventate morte.
Come sa toccare i tasti più dolorosi questa donna! Ogni parola, ogni frase, è qualcosa in cui ti costringe a specchiarsi e riconoscersi, è il dialogo interiore di ognuno di noi. Ad un certo punto ti accorgi che la tua vita è fatta di pochi momenti, pochi istanti, sono quelli che gli danno un senso. Ti accorgi che gli anni vissuti sono riassunti in quei pochi momenti, tutto il resto è nebbia pura. E la vecchiaia è il momento della resa dei conti, l’amarezza di aver perso la maggior parte del tempo, inconsolabilmente. Meglio non pensarci. Meglio non pensare
grandissima delusione. scusate ma nessuno ha letto, oppure ha visto il film “I segreti di brokeback mountain”? questo libro altro non è che il suo plagio! con la sola differenza che lì il finale è struggente, qui quasi offensivo…. Costantino riduce il suo essere gay ad una “scelta obbligata dovuta alle molestie” dalla quale per fortuna guarisce! bel messaggio!
Sicuramente acquisterò il libro. Ho letto diverse recensioni e mi ricorda effettivamente i segreti di Brockback mountain…soprattutto per quanto riguarda il discorso di non voler affrontare la propria diversità in maniera diretta, senza paraventi e senza paure. Ho vissuto una storia simile, ho sofferto moltissimo dato che dall’altra parte avevo un muro invalicabile, una persona che pur provando un sentimento nei miei confronti (non sesso, ma un vero sentimento) non aveva gli strumenti necessari per poterlo esprimere. Ho cercato di allontanarmi, di ricominciare a vivere dato che la complessità di questa storia mi toglieva letteralmente il fiato. Poi alla fine un evento improvviso e indesiderato ci ha fatto ritrovare, ho avuto il coraggio di aprire il mio cuore senza paura di perdere la stima e l’affetto sincero di questa persona. Che mi ha compreso, mi ha aiutato a superare quel drammatico evento e mi ha regalato di nuovo la voglia di andare avanti. Anche se ognuno ha intrapreso poi una strada diversa, una storia diversa e un cammino ben distinto sono felice di aver incontrato nel mio viaggio una persona che mi ha fatto comprendere che l’amore vero resiste alle intemperie per della vita, e anche quando piove per chi ama fa sempre bel tempo. Grazie amore mio.
Mi pare che la mazzantini abbia ricalcato un po’ troppo la storia del film “I segreti di Brockback Mountain”.
Sono d’accordo con Susanna, e ho le stesse perplessità di Grazia. Pure credo che Moko abbia ragione. lo spiega Guido quando dice che Costantino è un altra persona, che quello che vede non è affetto, che gli è stato fatto il lavaggio del cervello, lo dice quando parla di menzogna quando sente dirgli che lo faceva per vendetta. Non può essere altrimenti lo spiegano i fatti: Costantino trattiene le lacrime quando Guido dice di non essere gay, lo è le parole che gli dice quando durante il primo incontro: “Ti ho sempre amato” ma ancora più forte è il messaggio che gli manda dicendogli che vuole stare con lui, quando professa di aver trovato il coraggio di essere se stesso. A che pro, farlo rimanere? la vendetta di Costantino sarebbe stata quella di far anelare a Giudo i loro incontri,o anche solo avere rapporti sessuali con lui, perché cambiare? ma che poi a mio avviso regge assai poco, comunque. Che vendetta è stata la sua? Quello lì era un cercarsi e un respingersi è quello che hanno fatto per tutta una vita.
Nonostante i miei dubbi iniziali -forse dettati più dal coinvolgimento emotivo- è chiaro che quella è una banale scusa,la violenza è una spiegazione sbagliata per spiegare quello che ha fatto. per una tranquillità e una felicità fittizia, è una scusa forse dettata dagli altri che non vogliono accettare quella sua parte. Il figlio del portiere ha rinunciato ad essere se stesso, come dice moko si è perso, magari l’aggressione lo distrutto o spaventato, forse aveva paura di perdere la sua famiglia.
E forse Costantino lo sa anche che è una bugia,perché infondo sappiamo poco di quello che accaduto dopo. A Guido dice “Grazie” di cosa? semplicemente di essere lì? Forse chiedere scusa, ma sinceramente non ringraziarlo. In quel momento Costantino, lo sta ringraziando di quei attimi di splendore che gli ha fatto vivere.
Mi è piaciuto moltissimo, eppure sinceramente anche io avrei visto un finale diverso,non solo per un mero lieto fine (nella vita di oggi è accaduto qualcosa di diverso), ma perché a mio avviso rispecchiava meglio il messaggio che l’autrice voleva dare, quello che leggo in molte recensioni, ma che con un finale così si è perso. Avrei finito la storia prima dell’aggressione perché lì ho visto il culmine del romanzo della sua forza. Il dopo l’ho trovato nebuloso quasi inconsistente perché come dicevo sopra non riesco a comprendere a pieno, mi ha lasciato dubbi dati da un mancanti approfondimento dei reali sentimenti di Costantino; allo stesso tempo pensante con le emozioni forti e drammatiche.
Mi è’ sembrato il libro meno riuscito della mazza tini
A dispetto delle recensioni che ho letto mi sembra che l’autrice abbia ceduto a un compiacimento nella descrizione dei rapporti tra Guido e Costantino ed un uso improprio delle parole o parolacce nulla aggiungono o tolgono alla narrazione
Quasi una certa morbosità del volgare i sentimenti possono essere meglio capìti e trasmessi con un linguaggio meno trasgressivo
Ho divorato in una sola notte Splendore e come sempre devo dire che la Mazzantini e’ fantastica, sa sempre dare un certo special trip alla trama!!! Guido e Costantino sono due personaggi diversi ed unici! La storia fila liscia e sono meravigliosi anche gli altri protagonisti!!! Ho amato moltissimo la madre e la moglie di Guido!!! Bello, bello!
Non credo che Costantino non abbia mai amato Guido, lo ha amato eccome, magari lo ama ancora…
Ma Costantino si è perso, sì è smarrito, alla fine ha preferito rinunciare a se stesso e alla sua autenticità in favore di un’apparente serenità, un vita tranquilla ma anche vuota di vere emozioni. Consolato dal dolore del suo trauma ha semplicemente preferito mollare probabilmente, senza nemmeno rendersene conto.
Le descrizioni di Guido nel finale sono molto chiare su questo punto in realtà, lui lo vede, lo vede “invertito” e apatico, come qualcuno che ti parla ma in realtà sta dormendo da qualche altra parte.
Prova a rileggere il finale Grazia.
Io volevo dire solo una cosa….benchè l’argomento trattato sia molto importante ed interessante, questo libro è troppo pesante!!!!davvero troppo…mi sono persa dietro tutte quelle metafore,giri di parole,che invece che aggiungere,hanno tolto alla narrazione distogliendo l’attenzione e creando un effetto a dir poco soporifero.
La storia è bella si ma il divagare in elucubrazioni mentali è stato davvero troppo!!
Avrei preferito più storia e meno giri di parole.
Nel complesso…il libro peggiore che abbia scritto,secondo me.
Ho appena finito di leggere il libro. L’ho praticamente divorato.
Ancora una volta Margaret è riuscita ad aprirmi il cuore e a farmi vivere ogni parola e ogni pagina che leggevo. Semplicemente travolgente, vero e sincero, come è la forma più pura dell’amore, in qualunque forma si manifesti. Non si finisce mai di conoscere l’amore e la vita, il rispetto che ne deriva può essere infinito ….
Straordinaria,come sempre. Mi è piaciuto anche il finale, tanti perchè sono stati chiariti.
Sembrerò cinica ma non ho ben compreso l’intento dell’autrice. Se era quello di suscitare emozioni forti ci è riuscita, laddove per emozioni intendo angoscia, stranezza, a volte rabbia, ma quasi mai vera commozione, perchè i pochi barlumi di questo splendore affogano in un mare di dolore. Il romanzo si legge quasi da subito con una sorta di peso sul cuore, da un lato si sente l’esigenza di andare avanti, dall’altro il bisogno di chiuderlo per non lasciarti travolgere tu stesso da questa spirale di pessimismo senza scampo e senza fine. L’amore tra Guido e Costantino è sempre presente in quanto condiziona la vita e i pensieri del protagonista, ma di fatto non ha avuto il giusto spazio nella narrazione. Le uniche ventate di aria fresca sono rappresentate dagli incontri tra i due,dall’intensità del loro amore che traspare anche dai gesti più semplici; dove sembra per un attimo di poter presagire un barlume di speranza, poi brutalmente spezzata con espedienti narrativi a parer mio quasi forzati. Un finale diverso non avrebbe tolto nulla all’intensità di romanzo, alleggerirlo non sarebbe stata superficialità ma un messaggio positivo, ossia che due persone dello stesso sesso che si amano non sono necessariamente condannate all’infelicità. Riguardo lo stile, grande abbondanza di metafore e descrizioni, ma è evidentemente una caratteristica dell’autrice. Alcune riflessioni sulla vita e sull’avanzare del tempo tragicamente vere (come quelle scritte da alibi qui sopra d’altronde)
Io l’ho trovato semplicemente orrendo
ciao , ti avevo scritto una risposta alla tua del 9 ma non e’ stata pubblicata. forse troppo personale mi limitero’ a ringraziarti e a dire che anch’io penso che il libro abbia alcuni difetti , ma l’ho letto di pancia , e quindi senza filtri ed equilibrio.
troppi stereotipi, anche se ben descritti e sviluppati. Ora che sono passati alcuni giorni riesco a vederlo megio. Non cambia,comunque , la senzazione che ho provato e di conseguenza il rapportarla con quella che vivo , una storia che ha gia’ a suo interno la fine. Nella precedente avevo scritto anche del mio matrimonio , credo ora non sia ,il caso . ciao
ciao billy budd, grazie per il supporto.
sono d’accordo con te’ sul finale , e aggiungerei anche che il personaggio di Guido ‘
rappresenta un po’uno stereotipo, usatosolitamente nei libri di minor pregio(professore d’arte, bello e dannato, abbigliamento strano ma affascinante ec..) anche se la mazzantini e’ molto brava a scavare piu’ in profondita.
Cio’ detto io il libro l’ho letto di pancia e mi ha fatto un effetto travolgente indipendentemente dalla qualita’ del romanzo. Non so se e’ il sito adatto per cose personali , ma hai ragione sul divorzio , ma dopo 30 anni di matrimonio e una moglie che ti ha legato , non per cattiveria ma usando mille ricatti tra i quali quello di” amarti sempre come il primo giorno” ecc… diventa tutto molto difficile. dopo alcuni anni(pochi per la verita’, ho cominciato molto tardi) di sex and go della mia vita parallela, sto vivendo qualcosa che non avevo mai provato , neppure durante l’adolescenza. Ma questa storia bellissima ha gia’ il finale incorporato ed e’ quindi ancora piu’ inebriante e terribile .
Caro Albi, mi spiace che tu abbia vissuto (e viva) la tua “dicotomia” in modo così tragico e sofferto. C’è sembre tempo, anche per un eventuale divorzio, basta crederci. Il libro mi è piaciuto molto, tranne che nel finale, avrei preferito una coclusione meno melodrammatica , più “razionale” e piana. Un uomo intelligente e colto come Guido (così lo descrive l’autrice) avrebbe benissimo potuto “incassare” l’ennesimo colpo della vita e voltare (finalmenete) pagina! Sarà che io ho sempre guradato con sospetto agli amori “ossessivi” oltre misura, nella vita come nell’arte.
Ho finito di leggere il libro oggi e mi rimasti dei dubbi… perchè alla fine Costantino parla come se avesse voluto solo vendicarsi? In quella comunità aveva trovato la forza di parlare del passato…ma se era sincero non aveva mai amato Guido? Non è possibile…
Cosa hai fatto Margaret! Mi hai messo davanti tutto quello che mi nascondevo. E’ così, come scrivi tu che vanno le cose. E’ la vecchiaia che ha la falce, non la morte. La vecchiaia sconfigge, fa partire i titoli di coda quando tu pensi di essere al primo tempo, e resti li ad ascoltare la colonna sonora fino alla fine. Poi si accendono le luci ed è come se ti mettessero davanti uno specchio, dove la tua faccia sconvolta dall’età ti si mostra per la prima volta. Ho sempre pensato che mi sarebbe rimasto del tempo, ora credo di non averne più. Non posso più aspettare che arrivi al mio mare, perché giustamente non arriverà, perché non ho un mare da offrire, non ho libertà da offrire e perché, anche se dovesse arrivare, non è più tempo.
forse non e’ abituale recensire un libro , dopo averne letto la meta’ , ma visto che ho cominciato , voglio proseguire con le cose strane.
Lo ripeto , parlerò di questo libro con uno sguardo di parte e non , come altre volte, da spettatore. Mi sento coinvolto. Anch’io ho scritto alcune cose in un quadernetto , quelle cose che mi sono capitate in età avanzata , oltre tutto, e dopo 25 anni di matrimonio.Nel libro non c’e’ sesso ,in questo e’ stata bravissima,e la storia porebbe essere anche tra un uomo e una donna, mala Mazzantini ha saputo coglierne la differenza , quel sentirsi naufraghi , soli , ma provando una immensa felicita’ per un amore rubato al mondo , e un immensa tristezza per un amore che non avrà futuro.le pagine in cui i due protagonisti , chiusi in una canadese si confessano il proprio amore e’ speciale. io ho potuto provarlo , e ho cambiato completamente visione sull’amore , dove , anche le cose più sdolcinate, prendono un senso . Auguro a tutti di poterlo provare , anche se poi ricadere nella propria vita diventa tragico.
ho comprato immediatamente il libro , ma non l ‘ho ancora letto.
l’ho comprato perché la storia mi interessa direttamente , vivo anch io una dicotomia.
lo leggero’ , ma il primo dubbio che mi viene e’ : perché un libro con un formato più grande del solito , rosa con una ballerina? per un uomo , con mille dubbi come me , e’ imbarazzante leggerlo in pubblico , o anche a casa dove certe cose fanno fatica a capirle. una veste piu’ sobria avrebbe facilitato le cose. ora so che saro’ travolto da improperi, ma e’ inutile nascondersi dietro ad un dito, se non sono stato capace di realizzare compiutamente la mia vita , vuol dire che qualche problema ce l’ho .