Di cosa parla Taccuino di viaggi d’un pinguino volante di Willy Zini
Un titolo folle e intrigante per un libro quello dato da Willy Zini alla sua raccolta di poesie: Taccuino di viaggi d’un pinguino volante, che è stato scritto forse anche con l’obiettivo di distogliere le persone dal guardare la televisione inebetiti per portarle a trascorrere qualche piacevole ora in compagnia delle parole scritte.
Perché come scrive Tiziano Terziani ne Un indovino mi disse e come Willy Zini riporta utilizzando le parole del saggio uomo: “Quando ci si sente soli ci sarebbe da trovare più compagnia nel leggere dei bei versi che nell’accendere la televisione!”.
Nelle poesie contenute nel libro Taccuino di viaggi d’un pinguino volante ritroviamo un linguaggio ricercato, ma non contorto, un modo di utilizzare la parola con musicalità e trasporto che induce a perdersi nelle immensità del racconto interiore ed esteriore riportato da Willy Zini.
Anche quando ci narra d’amore, il poeta non si perde in banalità già sentite, ma utilizza metafore, analogie e visioni ricche di spessore e immaginazione, come accade con la frase: “Abbracciami e cullami, il nostro segreto è il nostro Dio.”
E poi ci sono riferimenti a personaggi che hanno contato nella storia: scrittori, filosofi, protagonisti di libri, pittori, divinità… insomma non ci troviamo dinanzi alla solita raccolta di poesie in cui si evoca l’amore, ci si perde nei meandri dell’anima del poeta e si guarda soprattutto a se stessi.
La visione della vita, della storia e del ricordo è resa attraverso le parole riportate nel libro Taccuino di viaggi d’un pinguino volante con intensità e intelligenza, portando il lettore a fare un paragone tra la condizione dell’essere umano e quello del pinguino, uccello che non sa volare.
Willy Zini con i suoi versi ci mostra la realtà e quello che solitamente non vediamo al primo sguardo, ci dà la possibilità di riflettere, di tornare sui pensieri che avevamo lasciato andare, fornendoci le chiavi per leggere le piccole verità del mondo.