Di cosa parla “Ave Mary. E la chiesa inventò la donna” di Michela Murgia
“Ave Mary. E la chiesa inventò la donna” di Michela Murgia è un libro fuori dagli schemi che sembra non essere proprio in linea con il pensiero ecclesiastico.
Secondo la scrittrice Michela Murgia di “Ave Mary. E la chiesa inventò la donna”, la chiesa è la responsabile dell’idea generale che si ha dell’immagine della donna, che ha influenzato anche chi non è religioso.
Citando le parabole del Vangelo, ma anche le pubblicità televisive, il libro dimostra che la chiesa continua a legittimare una gerarchia tra i sessi, anche in settori che non riguardano la religione.
Michela Murgia in “Ave Mary. E la chiesa inventò la donna” ci mostra come tutti siamo legati nella mistificazione dei rapporti tra il sesso femminile e quello maschile, meglio ancora tra uomo e donna.
Quarta di copertina libro Murgia
La chiesa è ancora oggi, in Italia, il fattore decisivo nella costruzione dell’immagine della donna. Partendo sempre da casi concreti, citando parabole del Vangelo e pubblicità televisive, icone sacre e icone fashion, encicliche e titoli di giornali femminili, questo libro dimostra che la formazione cattolica di base continua a legittimare la gerarchia tra i sessi, anche in ambiti apparentemente distanti dalla matrice religiosa.
Anche tra chi credente non è. Con la consapevolezza delle antiche ferite femminili e la competenza della persona di fede, ma senza mai pretendere di dare facili risposte, Michela Murgia riesce nell’impresa di svelare la trama invisibile che ci lega, credenti e non credenti, nella stessa mistificazione dei rapporti tra uomo e donna.
Libro consigliato di Michela Murgia: Accabadora.