Di cosa parla La baracca dei tristi piaceri di Helga Schneider
La baracca dei tristi piaceri di Helga Schneider è uno di quei libri che lasciano il segno, che serve a non far dimenticare l’orrenda Storia di soprusi e violenze.
Una delle pagine più tristi della Storia Occidentale viene raccontata dall’anziana Frau Kiesel a Sveva, una giovane aspirante scrittrice. Frau ha bisogno di lasciare un segno nella memoria, non vuole nascondere la verità, anzi lei vuole gridarla, affinché tutti sappiano. E non parla solo di se stessa, della sua esperienza nei campi di concentramento ma anche di quello che hanno dovuto subire le altre donne, abusate dalle SS.
Racconta di come vennero costruiti i bordelli all’interno dei lager, con la scusa ignobile di voler evitare la diffusione dell’omosessualità tra i detenuti.
Frau rompe il silenzio e non nasconde più quello che per anni era stato taciuto, anche quando la guerra era ormai terminata e tutto sembrava ritornare alla normalità.
Molte donne, a differenza sua, avevano preferito l’ombra, non trovando il coraggio di denunciare, preferirono dimenticare, reprimere il ricordo troppo doloroso da affrontare nella quotidianità, in quel che restava da vivere, del fantasma consumato di loro stesse.
Un romanzo tragico, ricco di emozioni contrastanti. La baracca dei tristi piaceri è un libro che vuole essere una mina vagante, che rappresenti la sofferenza di tutte coloro che sono state abusate nel corpo e nella mente, e hanno visto la loro anima sbiadire lentamente fino al deterioramento.
La baracca dei tristi piaceri di Helga Schneider racconta un frammento di storia, per non dimenticare.