Di cosa parla “Milano ordina uccidete Borsellino” di Alfio Caruso
Sono passati diciotto anni e ancora non sappiamo chi ha azionato il telecomando della strage di via D’Amelio, strage che si porta sulla coscienza Paolo Borsellino e i cinque agenti che lo scortavano. Quello che si sa è che Cosa Nostra ha partecipato all’organizzazione dell’attentato e che Borsellino non fu ucciso per il tentativo fallito della trattativa tra i carabinieri e Riina.
Il libro “Milano ordina uccidete Borsellino” cerca di andare a fondo per scoprire tutto quello che ancora non si conosce o non si dice.
“Milano ordina uccidete Borsellino” è il libro di Alfio Caruso che spiega una parte di quello che è successo. I boss avevano trovato tantissimi complici, anche insospettabili, per riciclare il denaro guadagnato dal traffico internazionale di stupefacenti. Banchieri, finanzieri e non solo, hanno dato potere, grazie al loro appoggio, ai clan siciliani fino a che sono diventati un impero capace di condizionare l’intera Italia.
A questo punto i giudici Borsellino e Falcone, che da almeno vent’anni lavoravano su Milano contro la mafia, andavano fatti fuori, essendo diventati personaggi scomodi e pericolosi. E lo Stato in tutto questo cosa ha fatto? Ha provato a proteggerli o no?
Il libro “Milano ordina uccidete Borsellino” di Alfio Caruso ci racconta tutto questo.