Di cosa parla “Mutandine di chiffon” di Carlo Fruttero
Una biografia romanzata con toni esilaranti ed irriverenti, che racconta della gioventù di Carlo Fruttero, uno dei più abili maestri della narrativa italiana.
“Mutandine di chiffon” raccoglie episodi molto divertenti della vita di Fruttero, come quello in cui, assieme a Giulio Bollati, si dirige all’ufficio postale notturno per inviare un telegramma a firma di tutti i dipendenti dell’Einaudi all’Onu. Si vuole protestare contro l’invasione della Cecoslovacchia da parte delle truppe sovietiche, ma si accorge che non ha abbastanza soldi in tasca.
“Mutandine di chiffon” deve il suo titolo ad un altro evento raccontato nel romanzo. Fruttero, da giovane, era solito andare a pagare l’affitto al dottor Francini, un signore anziano che viveva con la poco avvenente moglie in un appartamento buio e desolato.
Carlo Fruttero resterà di stucco quando scoprirà che il suo padrone di casa deve la sua ricchezza al successo avuto da due canzoni molto maliziose, scritte con lo pseudonimo di Bel-Ami: “Si fa ma non si dice” e, appunto, “Mutandine di chiffon”.
Un romanzo da leggere tutto d’un fiato che fa ridere, sorridere e riflettere, grazie allo stile impeccabile e pungente del sempreverde Carlo Fruttero.