Di cosa parla “Tre volte all’alba” di Alessandro Baricco
Dopo poco mesi dall’uscita del romanzo “Mr Gwyn”, lo scrittore Alessandro Baricco, conosciuto per “Seta”, ritorna con il libro “Tre volte all’alba”.
Per i lettori appassionati degli scritti di Baricco è normale sapere che nel suo precedente romanzo c’era una storia scritta da un angloindiano che si intitolava proprio “Tre volte all’alba”, ma per chi non avesse letto “Mr Gwyn” non è importante, i libri possono essere letti in maniera indipendente.
Baricco ci narra tre storie vissute nella luce appena spuntata dell’alba. Ogni racconto vede protagonisti due sconosciuti, che si incontrano per caso e si aprono all’altro rivelandosi, parlando di se stessi e lasciandosi accogliere nell’anima del loro interlocutore. Tutti i personaggi del romanzo “Tre volte all’alba” sono persone che hanno un passato importante alle spalle e che hanno dovuto ricominciare.
Tutte le storie non solo hanno in comune l’alba, ma iniziano sempre nella hall di un albergo e questo è un altro collegamento con il libro “Mr Gwyn”. Inoltre, nonostante, siano tutte vicende staccate, in alcuni punti si sfiorano leggermente dando vita a un filo invisibile che le lega.
Alessandro Baricco è tra gli scrittori italiani più amanti. In questo piccolo libro dimostra tutto il suo talento facendoci scivolare lentamente nella vita di questi uomini e donne. Persone che all’alba riescono a mostrarsi per quello che sono, svelando tutto di sé in poche parole. Un’idea originale e ben gestita.
Quarta di copertina del libro di Baricco
“Venga, le ho detto. Perché? Guardi fuori, è già l’alba. E allora? È ora che lei torni a casa a dormire. Cosa c’entra che ora è, sono mica una bambina. Non è questione di ore, è una questione di luce. Che cavolo dice? È la luce giusta per tornare a casa, è fatta apposta per quello. La luce? Non c’è luce migliore per sentirsi puliti. Andiamo”. Si incontreranno per tre volte, ma ogni volta sarà l’unica, e la prima, e l’ultima.