Di cosa parla Tredici di Jay Asher
Ci sono libri che gli addetti ai lavori, blogger o anche semplici lettori, vanno letti a prescindere, come Tredici di Jay Asher. Bisogna leggerli anche se sono romanzi che non rientrano nel nostro genere preferito, come spesso mi accade per gli young adult. È necessario leggerli, quando hanno successo e diventano dei bestseller, perché se bisogna apprezzarlo o criticarlo non si può fare basandosi sul sentito dire.
Quindi eccomi qui a parlare di Tredici. Un romanzo che ha un’idea giusta, ovvero quella di raccontare di bullismo ai più giovani per sensibilizzarli e far sentire meno solo chi ne è vittima. Se l’obiettivo del libro è questo, sono a favore della storia, ma la trama non mi ha convinto.
Jay Asher ha scritto un thriller psicologico che è stato pubblicato in Italia nel 2008 dalla casa editrice Mondadori. Nel 2017 il libro è diventato un vero e proprio caso editoriale nel nostro Paese grazie alla serie televisiva prodotta da Netflix.
Trama libro
Varie audiocassette arrivano nelle mani di Clay Jensen in forma anonima, lasciate davanti la porta di casa sua. Quando ascolta il contenuto resta raggelato, poiché a parlare è la voce di Hannah, una ragazza che si è suicidata qualche settimana prima, la ragazza di cui Clay si era innamorato.
Dalle prime parole registrate sulla prima audiocassetta, il ragazzo capisce che i messaggi contenuti saranno sconvolgenti. La frase di apertura, infatti, è la seguente: “Spero per voi che siate pronti, perché sto per raccontarvi la storia della mia vita. O meglio, come mai è finita. E se state ascoltando queste cassette è perché voi siete una delle ragioni.”
Ascoltando le varie cassette ricevute Clay conosce di più quella ragazza fragile e indifesa di cui si era innamorato. Ma scopre anche quanto dolore abbiano provocato le azioni di bullismo compiute da alcuni compagni nei suoi confronti.
Più passa il tempo più il ragazzo teme il momento in cui arriverà il suo turno, quando la voce di Hannah lo tirerà in ballo per raccontare cosa centri lui con la sua morte. Ha paura e se da una parte vorrebbe cancellare quei nastri e buttarli via, dall’altra vuole scoprire il suo ruolo in quell’assurdo gioco.
I ragazzi coinvolti nella storia sono tredici, come le storie che Hannah racconta, cambiando per sempre le vite dei carnefici, che a loro volta diventano vittime.
Commento del libro Tredici di Jay Asher
Ciò che non mi è piaciuto di questo libro, a parte il linguaggio utilizzato, troppo semplice e poco interessante per i miei gusti, è la superficialità e la freddezza con cui vengono raccontati dei rapporti che conducono al suicidio una ragazza. Inoltre, un’altra cosa che non mi ha convinto è la quantità elevata di azioni compiute ai danni di una ragazza che si sente vittima di bullismo da parte di molti giovani che incontra lungo il cammino della sua vita.
È come se il mondo intero le si fosse rivoltato contro con tante azioni negative. Il che mi sembra un po’ esagerato, anche se non impossibile che accada, soprattutto in certe realtà.
Ciò che invece mi piace di questo libro è che sono certa possa aiutare i ragazzi a capire come comportarsi nel migliore dei modi nei confronti degli altri. A essere più consapevoli di quello che le azioni possano causare. E soprattutto Tredici può essere una mano che va in soccorso ai giovani vittime del bullismo, che devono sapere di non essere soli e che possono chiedere aiuto ai genitori, agli amici e ai professori.