Trama e commento del libro Tutto quello che è uomo di David Szalay
Tutto quello che è un uomo di David Szalay (Adelphi, 2018) è un romanzo con tante narrazioni separate con ben poco che le collega tra di loro. Le storie coesistono, invece, attraverso un unico scopo dimostrare cos’è l’essere “maschio” in diverse età della vita, dall’adolescenza, 17 anni, alla vecchiaia, 73 anni, in un’Europa sempre più globalizzata.
Ognuna delle nove narrazioni di Tutto quello che è un uomo presenta un protagonista maschile diverso proveniente da sei Paesi europei. Ogni protagonista sta compiendo un viaggio: un adolescente inglese viaggia dopo la laurea in Germania; uno studioso belga attraversa la Polonia; una guardia del corpo ungherese accompagna una prostituta e il suo magnaccia a Londra; uno studioso belga di storia medievale attraversa l’Europa per incontrare la sua ragazza polacca; un giornalista danese si reca in Spagna per affrontare un ministro del governo in vacanza con le prove della sua relazione extraconiugale; un agente immobiliare inglese cerca di guadagnare soldi velocemente vendendo e comprando chalet alpini; un alcolista scozzese finisce in Croazia; un oligarca russo si suicida sul suo yacht nel Mediterraneo; un vecchio italiano solo e abbandonato che vive ad Argenta e gira con la sua Volkswagen Passat.
Commento del libro Tutto quello che è uomo
La struttura del romanzo è ciclica e segue in maniera intensa il ritmo del tempo, progredendo in un anno solare. L’ultima storia si compie solo un paio di mesi dopo la fine della prima storia, ma così facendo abbiamo vissuto un’intera vita. I nove fanno quasi tutte le cose che i maschi sono soliti fare: inseguono donne, le abbandonano, tentano un affare improbabile, cercano un luogo dove vivere un esilio decente, chiacchierano, sognano una vita migliore.
La mascolinità moderna con le sue debolezze, ansie di realizzazione sessuale e lavorativa riflette perfettamente il conflitto, la competizione, la crisi di virilità di molti uomini di oggi e viene raccontata dallo scrittore inglese, dalle origini canadesi, con un realismo pieno di dettagli, intelligenza, rilevanza e pathos.
La perdita del prestigio sociale legata a un certo tipo di idea di virilità europea è la denuncia principale di quest’ultimo romanzo di successo di David Szalay.
Tra il serio e il faceto, tra il melanconico e il comico Tutto quello che è un uomo è un ritratto magnifico e ambizioso della crisi di identità del maschio contemporaneo in un’Europa carica ancora di stereotipi e di gioco di ruoli.
Recensione scritta da Milena Privitera
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