Trama, recensione e commento libro Un giorno all’improvviso di Patrizio Placuzzi
Patrizio Placuzzi un giorno all’improvviso, a soli 52 anni, scopre di soffrire del morbo di Parkinson. La sua vita cambia completamente.
Placuzzi decide di descrivere il momento esatto della presa di coscienza di questo inaspettato e non voluto stravolgimento.
Nel raccontare le quotidiane difficoltà e umiliazioni, Placuzzi mostra il volto della resilienza, della misericordia, del coraggio. Non offre mai il fianco alla pietà, alle lamentele, anzi spesso è proprio la leggerezza della sua autoironia che ci conduce velocemente alla lettura di queste 200 pagine di testimonianza.
Patrizio Placuzzi non narra solo la sua malattia ma si sofferma a parlare di suo fratello Pio, che si è sentito responsabile per tutta la vita dalla morte della madre, del suo passato di orfano, lavoratore stagionale. Ci parla del suo impegno politico e civile, dei suoi viaggi in Italia, in Europa e persino in Africa, di come la letteratura mitteleuropea e in particolar modo Musil, Kafka e Svevo lo abbiano formato.
Un fiume di pensieri, ricordi, situazione ed eventi che s’intersecano con la storia politico-sociale dell’Italia degli anni Ottanta e Novanta.
Commento libro Un giorno all’improvviso
Un giorno all’improvviso è un testo biografico scritto rigorosamente in prima persona, in maniera fluida. Prende spunto dall’improvvisa situazione di disabilità dell’autore, ma di fatto ci trasporta in giro per l’Italia, e per svariati paesi europei e ci incanta narrandoci di una riviera adriatica che ben conosciamo e molto amiamo.
Un romanzo di formazione, un viaggio nell’intimità dell’autore, con racconti esemplari di una vita coraggiosa. Un viaggio quello di Patrizio Placuzzi dentro sé ma sempre in giro per il mondo.
Un giorno all’improvviso è un testo che testimonia che la vita vale sempre la pena di essere vissuta sino in fondo.
Come dice Leonardi Montecchi amico di Patrizio Placuzzi nella sua prefazione: “Questo libro emoziona e fa pensare, trascina lontano e descrive ciò che è vicino a noi, tratta dello straniero e del famigliare così come si fa in una stanza di analisi e parla del cambiamento, il cambiamento improvviso. Man mano che ci addentriamo nella lettura scopriamo che il personaggio del racconto non è molto diverso da noi anzi che siamo noi che stiamo raccontando con un altro nome e sotto altre vicende la nostra storia. Una storia di amore, solitudine, passione, lotta, cambiamento, una storia senza fine. La storia di una vita, la storia della vita.”
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