“Victoria Bell: un viaggio per la libertà” di Francesca Feltre: cambiare il proprio destino…
“Victoria Bell: un viaggio per la libertà” di Francesca Feltre è una storia di libertà e riscatto. Ambientato nell’Ottocento in America. Un racconto western, un libro che va controcorrente proprio come la sua protagonista. Victoria non vuole soccombere, ha delle aspirazioni che non sono accudire il proprio uomo rispettando ciò che vogliono gli altri per convenzione. Vuole qualcosa di più, inseguire le proprie aspirazioni.
“Lei odiava sentirsi costretta negli usi e nelle credenze dell’epoca. Vivere nel 1890 le stava stretto.”
Così decide di iniziare la sua avventura, lontano dal posto che la contiene, diventando una cacciatrice di taglie. Dovrà sfidare il pericolo, affrontare viaggi pieni di insidie, mettere a rischio se stessa trovando tutto il coraggio possibile dentro di lei.
Vuole essere se stessa, raggiungere i suoi obiettivi, le ambizioni che la spingono a certi comportamenti. Ma non è facile quando tutti vogliono che tu sia qualcosa di diverso, di omologato all’immagine che si aveva della moglie in quel periodo storico.
Riscrive il suo destino, affronta il giudizio di un mondo che la vuole sottomessa al volere dell’uomo e l’ira di un padre che vuole contrastare la sua decisione. Combatte contro ogni nemico che si presenta lungo il suo percorso insidioso con coraggio e determinazione. Riuscirà a essere ciò che vuole? Sarà in grado di affrontare una realtà che vede ruoli imposti che lei non accetta?
Commento libro
“Victoria Bell: un viaggio per la libertà” è un libro che racconta di coraggio, di ardore, di determinazione. Mette in luce aspetti che riguardavano un mondo che per quanto lontano possa apparire, si mostra con tante similitudini a società che si professano moderne.
Il ritmo del libro scritto da Francesca Feltre è serrato, ci sono colpi di scena e colpi di pistola, si cavalca tra territori aridi facendo incontri alla ricerca del brivido e di nemici.
Quello dell’autrice è un romanzo interessante, soprattutto per l’essere anticonvenzionale della protagonista, ribelle, audace e sprezzante del pericolo.
